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Sebino (Brescia), scandalo a scuola: prof si innamora della madre di un alunno

di Maria Elena Perrero |28 Settembre 2017 15:04

Sebino (Brescia), scandalo a scuola: prof si innamora della madre di un alunno

Sebino (Brescia), scandalo a scuola: prof si innamora della madre di un alunno

BRESCIA – Scandalo a scuola. E questa volta non si tratta di una professoressa che si è innamorata di uno studente minorenne, ma di una professoressa che si è invaghita della mamma di uno scolaro. Che però non ne voleva sapere, e alla fine, dopo pedinamenti e insulti, ha denunciato l’insegnante per stalking. La vicenda arriva da Sebino, in provincia di Brescia, e vede come protagoniste una professoressa e una madre rappresentante di classe.

Come racconta Mara Rodella sul Corriere della Sera, il colpo di fulmine è scattato nel corso di una riunione, durante la quale l’insegnante è riuscita, con un escamotage, ad avere il numero di telefono della rappresentante di classe. Da lì è stato tutto un crescendo di sms e di gesti più o meno galanti, come rose lasciate sul parabrezza e poesie.

L’equivoco, spiega il Corriere della Sera, è sorto

dal momento in cui la destinataria dei messaggi e dei gesti romantici non sa chi sia quello «spasimante» anonimo dai modi gentili che la fa sentire così speciale. Il suo contatto telefonico non è in rubrica. Semplicemente, è certa si tratti di un uomo. E ci gioca con cautela, fosse anche solo per curiosità. Fino al momento in cui la professoressa non prende coraggio e a quel punto decide di svelarle la sua identità, nella speranza di essere in qualche modo ricambiata. Mossa sbagliatissima.

Da lì i toni cambiano, e si passa agli insulti, fino ad arrivare in tribunale dopo una denuncia per stalking. Continua il quotidiano milanese:

la professoressa ha sempre sottolineato di non aver perseguitato quella donna di cui tanto si era invaghita, nonostante lei abbia dichiarato davanti al giudice di sentirsi in un certo senso molestata: «Me la ritrovavo al supermercato, al ristorante, per strada in auto. Ho paura di uscire di casa e incontrarla». Forse, solo coincidenze in un paese che così grande poi non è. Sta di fatto che al termine della sua requisitoria il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste. La sentenza è prevista nelle prossime settimane.

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