NAPOLI – “Pronto, polizia? Sono quello che sta sparando”: inizia così la prima delle tre telefonate fatte agli agenti di Napoli da Giulio Murolo, l’infermiere dell’ospedale Cardarelli che il 15 maggio scorso sparò all’impazzata in casa e in strada, uccidendo prima il fratello e la cognata, Luigi Murolo e Concetta Uliano, e poi un fioraio che passava per caso, Luigi Cantone, e due vigili urbani, Francesco Bruner e Vincenzo Cinque, ricoverato in ospedale e deceduto pochi giorni fa. Tutto per una lite sul filo per stendere la biancheria.
Nelle telefonate un bravo poliziotto riesce a convincere Murolo ad arrendersi, facendolo desistere dall’idea di far saltare tutto in aria con una bombola del gas. L’agente prova a tranquillizzarlo, lo fa parlare e lo invita a riflettere. E alla fine lo convince a consegnarsi.
Ecco l’audio delle telefonate pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno.