BOLOGNA – Uno sciame sismico che ha causato ben 35 scosse di terremoto in appena 6 ore si è scatenato tra le provincie di Bologna, Modena, Pistoia e Prato. Un quadrato tra l’appennino modenese e l’appennino pistoiese in cui la terra continua a tremare dalle 3.22 del mattino del 23 gennaio. La scossa più forte però è stata registrata dalla rete sismica dell’Ingv alle 7,51 del mattino con magnitudo 4,1. Intanto le scuole sono state chiuse per precauzione.
Tutte tra 2 e 3 magnitudo, ma alcuni ben oltre. La scossa più forte è stata registrata alle 7,51 del mattino del 23 gennaio con magnitudo 4,1, con ipocentro a 9,7 chilometri di profondità ed epicentro tra Camugnano, Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna, e Vernio, in provincia di PRato.
Poi alle 8.03 un’altra scossa di magnitudo 3.2, con ipocentro a 9,2 chilometri di profondità ed epicentro tra Camugnano, Castel di Casio e Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna.
Queste solo le due scosse più forti tra le 7 e le 9 del mattino rispetto allo sciame sismico che dalle 3 di notte fa tremare la terra tra Bologna, Modena, Pistoia e Prato.
Le scuole rimarranno chiuse a scopo precauzionale a Vernio, paese più vicino all’epicentro, di Sambuca Pistoiese e di Barberino del Mugello, comuni entrambi che si trovano in una zona tra i 10 e i 20 km dall’epicentro. Intanto, la protezione civile nazionale, in costante contatto con le strutture locali, ribadisce in una nota che non sono stati segnalati danni a persone o cose.