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Terrorismo a Napoli, Alagie Touray voleva lanciarsi in auto contro la folla

di Redazione Blitz |26 Aprile 2018 14:53

Terrorismo a Napoli, Alagie Touray voleva lanciarsi in auto contro la folla

Terrorismo a Napoli, Alagie Touray voleva lanciarsi in auto contro la folla

NAPOLI – Voleva lanciarsi con l’auto contro una folla in nome di Allah. Alagie Touray, 21 anni e originario del Gambia, è l’uomo fermato il 26 aprile all’uscita della moschea di Licola vicino Napoli con l’accusa di terrorismo.

Touray era sbarcato in Italia il 22 marzo 2017, con un barcone giunto a Messina per poi raggiungere Pozzuoli, in provincia di Napoli, dove risiedeva ormai da un anno presso il centro per l’accoglienza dei migranti a Licola. Il giovane migrante aveva fatto richiesta d’asilo politico, ma la sua pratica era ancora in fase di valutazione, e intanto era in contatto attraverso una chat Telegram con ambienti vicini al terrorismo islamico.

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Proprio attraverso la chat di Telegram, spiegano gli investigatori che hanno portato alla sua cattura, è stato trovato un video in cui il giovane giura fedeltà al califfo Al Baghdadi, a capo dell’Isis: “”Giuro di prestare fedeltà al Califfo dei musulmani Abu Bakr Al Quaraishi Al Baghdadi, nei momenti difficili e facili, nel mese di Rajab giorno 2 e Allah è testimone di quello che dico”.

Sempre nella chat, gli investigatori hanno trovato la richiesta a Touray di compiere un attentato lanciandosi con una vettura contro la folla. Una richiesta che, ha detto il giovane agli inquirenti, lui avrebbe respinto ma intanto su una chat chiedeva ai confratelli islamici di pregare per lui: “Sono in missione”, scriveva.

Le indagini sono partite dalla segnalazione dell’intelligence spagnola che aveva scoperto su Telegram il video del giuramento di fedeltà al califfo girato dal giovane. Dal suo telefonino aveva cancellato il video, che però è stato recuperato dagli esperti informatici. Il fermo per Touray è scattato lo scorso venerdì 20 aprile, mentre il 24 aprile il gip ha convalidato il fermo ed emesso a suo carico una ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di partecipazione a una associazione terroristica denominata ‘Islamic State’ o ‘Daesh’.

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