La Corte ha assolto un imputato, condannato in primo grado. In particolare, la corte ha condannato a 14 anni e 7 mesi Davide Bortolato e Claudio Latino, rispettivamente leader delle cellule padovana e milanese, riducendo parzialmente la condanna a loro inflitta in primo grado di 15 anni.
E’ stato assolto, invece, perche’ il fatto non costituisce reato Federico Salotto, che in primo grado era stato condannato a 3 anni e 6 mesi. Per Vincenzo Sisi, ritenuto leader della cellula torinese, la condanna e’ di 13 anni e 5 mesi, rispetto ai 13 anni e 10 mesi del primo grado. Diminuite le pene anche per Bruno Ghirardi (da 11 anni e un mese a 10 anni e 10 mesi), per Massimiliano Toschi (da 10 anni e 11 mesi a 10 anni 8 mesi) e per Massimiliano Gaeta (da 8 anni e 3 mesi a 8 anni). Le accuse a vario titolo per gli imputati, arrestati nel 2007 con l’operazione ‘Tramonto’ della Dda di Milano, sono di associazione sovversiva con finalita’ terroristiche, banda armata e detenzione di armi. Secondo l’accusa, il gruppo che si rifaceva alla ‘Seconda posizione’ delle brigate rosse aveva in programma attentati contro diversi obiettivi, tra cui il giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino.
I giudici di secondo grado hanno confermato, invece, le altre sette condanne emesse in primo grado. In particolare, Alfredo Davanzo, presunto ideologo del gruppo, e’ stato condannato a 11 anni e quattro mesi, Salvatore Scivoli a sette anni, Amarilli Caprio, l’unica donna del gruppo, a 3 anni e sei mesi. Stesse condanne a 3 anni e sei mesi anche per Alfredo Mazzamauro e per Davide Rotondi. Tre anni e otto mesi, invece, per Andrea Scantamburlo e 10 giorni di arresto per Giampiero Simonetto.