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Trattativa Stato-mafia, Giorgio Napolitano chiamato dalla Procura come teste

di Alessandro Avico |17 Maggio 2013 13:37

PALERMO – I pm di Palermo che indagano sulla trattativa Stato-mafia hanno citato come teste al processo, che si aprirà il 27 maggio in Corte d’Assise, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella lista testi anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, e l’ex capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.

C’è dunque anche l’attuale presidente della Repubblica fra i 176 testimoni che i pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi vogliono ascoltare al processo. In ordine “alle preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio  nella lettera del 18-6-2012, concernenti il timore del dottor D’Ambrosio di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi, e ciò nel periodo tra il 1989 e il 1993″. Così hanno scritto i magistrati nella lista testi depositata nella cancelleria della Corte d’Assise.

I pm vogliono ricostruire il contesto in cui maturarono le telefonate fra Nicola Mancino e il consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio, che sono finite agli atti del processo per la trattativa perché l’ex ministro dell’Interno era intercettato dai magistrati di Palermo. Mancino si lamentava per “il mancato coordinamento” delle indagini sulla trattativa. Dopo una lettera del segretario generale della Presidenza della Repubblica, il procuratore generale della Cassazione convocò il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.

Nella lista dei testimoni ci sono 30 pentiti, ma anche ex ministri come Giovanni Conso, Claudio Martelli, Vincenzo Scotti e Giuliano Amato. La Procura di Palermo cita anche l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

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