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Udine, la figlia è lesbica. Il padre accusa l’Università: “Trappola diabolica”

di Redazione Blitz |8 Maggio 2018 14:20

Udine, la figlia è lesbica. Il padre accusa l'Università: "Trappola diabolica"

Udine, la figlia è lesbica. Il padre accusa l’Università: “Trappola diabolica”

UDINE – La figlia di ventisei anni è lesbica e decide di andare a convivere con la fidanzata. E il padre, in una lettera inviata al sito “Notizie pro vita” accusa l’Università di Udine: “E’ una trappola diabolica”.

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“Da 9 mesi, almeno – si legge nel testo pubblicato dal magazine -, ha rinnegato la storia che Dio le aveva donato, nonché ogni grazia che Dio le aveva concesso. Da 9 mesi è uno scandalo impressionante per noi suoi genitori, per i suoi quattro fratelli e chissà per quanti altri… Quando dico scandalo intendo proprio scandalo: una lacerazione violenta nel cuore del percepirsi, nel cuore dell’essenza stessa di quello che siamo”. Quale sia il ruolo dell’università in questa delicata situazione è presto detto. “Mia figlia – ha continuato il papà -, tuttora studentessa universitaria presso l’Università Di Udine (UNIUD è l’unica in Italia a prevedere il doppio libretto per gender), deve essere stata adescata da iniziative come quella che vi pubblico qui sotto, inviata via mail a tutti gli studenti attraverso i canali ufficiali dell’università stessa: We are all V.I.P. (Very Important People) – Aegee Udine”.

Il riferimento è ad un evento dello scorso 5 maggio, per la precisione un workshop proposto da Aegee Udine, sezione locale dell’associazione che organizza incontri culturali, attività formative e di scambio tra atenei su svariati temi, tra cui anche quello dell’identità sessuale e dei diritti delle persone omosessuali. “Queste cose – ha rincarato la dose l’autore della lettera – vanno denunciate e rese pubbliche. Le famiglie devono sapere che rischi corrono i propri figli. Le famiglie devono sapere che l’Università offre servizi quali il tutorato (le due lesbiche sono due tutor) che sono delle trappole diaboliche!”. Un pensiero, questo, che lo stesso magazine sul quale è stata pubblicata la lettera sembra sostenere, parlando di “dittatura Lgbt” e tirando in ballo anche altre università: “Anche a Verona – si legge – il Centro di Ricerca Politesse (Politiche e Teorie della Sessualità) continua a proporre eventi quantomeno opinabili; lo stesso avviene a Trento, presso il Centro Studi Interdisciplinari di Genere, dove si propongono addirittura corsi “post laurea” e di “formazione permanente” (qui). E altri sono, purtroppo, gli atenei allineati”.

 

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