Lo scommettitore non ha ancora incassato la vincita (che oggi, rivalutata, ammonterebbe a 25 milioni di euro) perchè il gestore della ricevitoria, poi risultata abusiva, smarrì la matrice del tagliando e il Coni declinò ogni responsabilità. Scialpi, che chiede di condannare i convenuti (otto tra persone fisiche e giuridiche) al pagamento in solido della vincita rivalutata e al risarcimento dei danni, il 9 dicembre alle 10,30 terrà una conferenza stampa sotto la sede del Coni a Roma, in Largo Lauro De Bosis 15, e il 10 dicembre inizierà una protesta ad oltranza dinanzi alla Camera dei deputati e al ministero dell’Economia.
Nella denuncia Scialpi fa presente che la schedina è stata dichiarata autentica, che il Coni, come dimostrato da una perizia del 2004, si avvalse di una ricevitoria non autorizzata e che questo sarebbe sufficiente per far scattare la responsabilità extracontrattuale.