«Il 5 dicembre scorso – racconta la donna, la cui bambina all’epoca dei presunti fatti aveva circa 11 anni – sul cellulare di mia figlia sono arrivate diverse telefonate, provenienti da un numero Wind. Una voce infantile, che però ha insultato pesantemente mia figlia. Al che mi sono appuntata il numero, e ho provato a richiamarlo con il mio cellulare. Nessuno ha risposto. Il giorno dopo, però, il 6 dicembre, ho ricevuto una telefonata sul mio telefonino».
Poi la donna continua: «Una voce maschile, con l’accento calabrese, mi ha detto: Ti ammazzo a te e a tutta la tua famiglia, a tua figlia, bastardi». La donna ha poi, come riporta l’Ansa, ha rivolto un appello: «Vorrei che lo Stato tutelasse mia figlia. Ho paura per la sua incolumità, perchè nella telefonata che ho ricevuto, sebbene venissi minacciata anche io, si faceva riferimento in particolare a lei».