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I salafiti ammettono: “Arrigoni ucciso da una cellula impazzita”

di Alberto Francavilla |16 Aprile 2011 13:54

GAZA – Fonti di uno dei gruppi ultraintegralisti salafiti della Striscia di Gaza hanno ammesso, come riferisce l’Ansa, la responsabilita’ di una loro cellula ”fuori controllo” nel rapimento e nella feroce uccisione dell’attivista italiano Vittorio Arrigoni, impiccato il 14 aprile.

Le fonti, che parlavano a nome di ‘al-Tawhid wal-Jihad’ – una della fazioni salafite piu’ note di Gaza, ispirate agli slogan di Al Qaida -hanno negato che l’azione sia stata ordinata dai vertici del gruppo.

”E’ stata una iniziativa incomprensibile, compiuta da una cellula impazzita, fuori controllo, e che contrasta con l’insegnamento dell’Islam e i nostri interessi”, hanno detto le fonti, confermando che le milizie di Hamas hanno arrestato finora ”almeno tre militanti” salafiti nell’ambito delle indagini sull’assassinio di Arrigoni. E che stanno continuando a eseguire controlli e retate a tappeto.

Parlando del caso Arrigoni, alcuni esponenti di Hamas (che ha il governo di fatto sulla Striscia) non hanno mancato di richiamarsi nelle ultime ore alla retorica anti-israeliana, accusando gli assassini di ”fare il gioco del nemico sionista”.

In termini concreti, pero’, la pista dei gruppi salafiti -che contestano lo stesso Hamas da posizioni ancor piu’ radicali- e’ stata indicata chiaramente a piu’ riprese dietro il delitto, anche se la linea ufficiale ridimensiona il loro peso a quello di ”degenerati” ed ”elementi isolati”.

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