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Boeing in crisi per il 737 Max, ma l’ad Dennis Muilenburg lascia con 62 mln di dollari

di redazione Blitz |11 Gennaio 2020 17:03

Boeing parcheggiati dopo la costruzione (Ansa)

Boeing parcheggiati dopo la costruzione (Ansa)

WASHINGTON – L’ex ad della Boeing Dennis Muilenburg non otterrà la liquidazione e perderà altri 14,6 milioni di dollari in azioni previsti dal piano di incentivi e bonus 2019 dopo essere stato cacciato in dicembre per la crisi del 737 Max.

Ma l’ex numero uno della società aeronautica se ne andrà a casa con un tesoro di ben 62,2 milioni di dollari tra premi, benefit e bonus pensionistici accumulati nei suoi quasi 35 anni di attività nell’azienda americana. E che nessuno gli può togliere, nonostante l’anno nero della Boeing, con due incidenti aerei costati la vita a 346 persone e le polemiche sulla sicurezza che ancora accompagnano lo stop del 737 Max, il suo modello più venduto.

Proprio ieri la Federal Aviation Administration (Faa) ha annunciato una multa di 5,4 milioni di dollari contro la Boeing per aver mentito all’agenzia del Dipartimento dei trasporti Usa sostenendo che alcune componenti difettose delle ali del 737 Max erano sicure. Sanzione che si aggiunge a quella di 3,9 milioni di dollari proposta dalla Faa per lo stesso motivo nella generazione più vecchia del 737.

E sempre ieri sono trapelate le imbarazzanti mail interne alla società in cui i dipendenti mettono in dubbio la sicurezza dell’aereo e deridono le autorità per il processo di approvazione. E-mail scioccanti che hanno affondano il titolo a Wall Street e aumentato la pressione sui vertici della società.  Il 737 Max “è stato progetto da clown e i controlli sono stati effettuati da scimmie”, si legge in una e-mail del 2017. “Se torno” in azienda “non mentirò” alla Federal Administration Aviation, “lo lascio fare a coloro che non hanno integrità”, scrive un dipendente nel marzo del 2018, suggerendo indirettamente che Boeing abbia mentito alle autorità addette alla certificazione del velivolo per aggirare i controlli e velocizzare la messa in volo dell’aereo.

In un’altra e-mail, del 2016, un dipendente del marketing di Boeing festeggia la decisione delle autorità di approvare per il 737 Max solo un breve programma di formazione tramite computer per i piloti, anziché uno più costoso col simulatore. Le e-mail sono precedenti ai due incidenti mortali della Lion Air e dell’Ethiopian Airlines, dopo i quali il 737 Max è stato messo a terra dalle autorità mondiali. Da allora sono passati dieci mesi e al momento non si intravede ancora una data per un ritorno in volo dell’aereo. Dieci mesi costati a Boeing miliardi di dollari, la testa di un amministratore delegato e soprattutto una profonda crisi di immagine e reputazione difficile da lasciarsi alle spalle. Il nuovo ad Dave Calhoun entrerà in carica lunedì: stipendio base 1,4 milioni di dollari e un bonus di 7 milioni se raggiungerà alcuni obiettivi chiave, tra cui il ritorno in servizio del 737 Max.

Fonte: Ansa 

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