ROMA – Dopo il bombardamento mirato sulla base missilistica siriana, gli Stati Uniti di Trump hanno dato un’altra prova di forza al mondo sganciando la MOAB – la bomba non atomica più potente di sempre – nella zona afghana di Nangarhar, col l’intento di colpire “tunnel e grotte usate dai miliziani dell’Isis”. Ma a poche ore dall’attacco, l’attivista Edward Snowden ha pubblicato un documento in cui svela un importante retroscena della vicenda: quei tunnel sono stati finanziati degli stessi cittadini americani, perché costruiti in Afghanistan negli anni Ottanta dalla CIA.
“È una rete di tunnel dei mujahiddin quella che abbiamo bombardato in Afghanistan? Noi abbiamo pagato per quella rete”: è questo il commento, apparso sul profilo Twitter dell’informatico, a corredo di un estratto da un’inchiesta pubblicata sul New York Times nel 2005, dove si evince che la rete di cunicoli distrutta a Nargarhar è stata voluta e costruita nel 1980 dagli Usa stessi, tramite la loro agenzia di spionaggio. I tunnel a stelle e strisce, del resto, non sono stati successivamente conquistati dai jihadisti, bensì fabbricati proprio per essere utilizzati dai mujaheddin.