L’accusa è basata su alcuni articoli pubblicati dai siti web stranieri e sul fatto che Liu è stato uno dei primi firmatari di Carta 08, un documento che critica il Partito comunista cinese e chiede l’instaurazione in Cina di un sistema democratico.
Nonostante i giornalisti stranieri siano stati tenuti fuori dall’aula giudiziaria, l’agenzia d’informazione ufficiale Nuova Cina ha diffuso solo nella sua versione in inglese un dispaccio di poche righe, nel quale si sottolinea che il processo “é stato aperto al pubblico” e che il Tribunale “ha seguito strettamente le procedure” previste dalla legge cinese. Il diplomatico americano Gregory May ha letto una dichiarazione con la quale “il Governo degli Stati Uniti chiede l’immediata liberazione” di Liu Xiaobo e nella quale si sottolinea come il processo sia stato “al di sotto degli standard internazionalmente riconosciuti dei diritti umani”.