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Congo: Nel Congo 321civili massacrati a colpi di machete nel 2009

di lgermini |29 Marzo 2010 13:06

Almeno 321 civili sono stati uccisi nel Congo alla fine del 2009, ma del massacro si è avuta notizia solo ora, a quanto riferisce l’Associated Press. Abitanti di villaggi che hanno tentato di fuggire sono stati catturati e rispediti a casa con labbra e orecchie tagliate come avvertimento agli altri perchè non parlassero

Human Rihts Watch ha riferito che altre 250 persone, inclusi 80 bambini, sono state rapite dall’ ”Esercito di Resitenza del Signore” (LRA) durante un attacco nella zona di Makombo, nelCongo nordorientale. L’esponente di Human Rights Watch per l’Africa ha definito il massacro ”uno deri più orribili compiuti dalla LRA dalla sua formazione 23 anni fa”

La maggioranza degli uccisi erano uomini che sono stati legati agli alberi e massacrati a colpi di macete o di ascia. Secondo il rapporto di Human Right Watch una bimba di 3 anni è stata bruciata viva, e le donne messe a disposizione dei soldati.

Non si tratta di uno dei soliti massacri compiuti in un’area che sembra non trovare pace. E’ la più grande mattanza compiuta nel nord est della Repubblica democratica del Congo negli ultimi 25 anni. La notizia è stata scoperta per caso da Human rights wacht, una nota Ong impegnata nei diritti umani che sul caso ha diffuso un ampio dossier. La strage è stata riportata con risalto da gran parte della stampa britannica, statunitense e dal sito della Bbc.

Una conferma è arrivata dal vicario episcopale della diocesi di Isiro-Niangara, monsignor Dieudonné Abakuba. “Hanno ucciso almeno 300 persone”, ha spiegato il presule, “ne hanno rapite tra le 200 e le 400 prima di sparire. Sono riusciti ad ingannare la gente dei villaggi perché sono arrivati indossando divise militari dell’esercito della Rdc. Prima hanno ucciso le persone per strada. Soprattutto uomini. Molte le hanno decapitate. I bambini sono stati rapiti mentre stavano andando a scuola”.

Dopo lunghi anni di massacri, l’Esercito di resistenza del Signore, guidato da Joseph Kony, colpito da un mandato di cattura della Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità, era stato rintuzzato sia dall’esercito della Rdc, sia dalla forza di pace delle Nazioni unite (Monuc). Gli Stati Uniti, attraverso Africom , il nuovo comando militare americano per l’Africa, avevano finanziato il governo dell’Uganda dove sorgevano le principali basi della milizia. La collaborazione tra Dipartimento di Stato e Kampala era riuscita a debellare la Lra, ma aveva anche spinto gli ultimi combattenti verso l’in
terno delle foreste.

Qui si sono riorganizzati, riarmati e hanno iniziato a girare per le regioni del nord est della Rdc per trovare cibo, logistica e soprattutto ragazzi da arruolare come soldati. La nuova, improvvisa mattanza suona come una sconfitta per gli Usa, decisi a pacificare e a rilanciare economicamente un area ricchissima di materie prime. Ma è soprattutto un nuovo incubo per le decine di migliaia di abitanti dei villaggi, costretti a continui esodi, tra incendi, sparatorie, stupri e sequestri.

“La popolazione”, denuncia il vicario episcopale Abakuba, “non ha beneficiato di alcuna assistenza. E’ un territorio completamente incastrato, non c’è una rete di comunicazione. Dopo essere fuggiti, alcuni abitanti ritornano. Ma il clima è di grande tensione, la gente teme il ritorno dei miliziani e si rifiuta di andare a lavorare i campi. Le conseguenze sono disastrose”.

La Lra è una formazione guerrigliera che si ispira ad visione settaria del cristianesimo e combatte contro il governo ugandese dal 1987, ma la sua azione si estende anch nel Sudan meridionale e nel Congo orientale. La LRA è guidata da Josoph Koni, che si proclama ”portavoce” del Signore

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