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Coronavirus, un’intera città del Vietnam in quarantena per evitare diffusione del Covid-19

di Redazione Blitz |13 Febbraio 2020 8:16

Coronavirus, un'intera città del Vietnam in quarantena per evitare diffusione del Covid-19 (foto ANSA)

Coronavirus, un’intera città del Vietnam in quarantena per evitare diffusione del Covid-19 (foto ANSA)

ROMA – Un comune di 10.000 abitanti vicino ad Hanoi, capitale del Vietnam, è stato messo in quarantena per paura di diffondere il coronavirus. Lo ha confermato il ministero della Salute vietnamita.

“Stiamo ordinando una quarantena per l’intero comune di Son Loi per 20 giorni – ha fatto sapere il ministero – perché nella cittadina sono stati segnalati 5 casi di infezione da Covid-19″. In Vietnam sono 15 le persone fin qui colpite dal virus, che ha già causato 1.350 morti nella Cina continentale. 

Coronavirus, il punto sui decessi e il contagio

Sale a 1.350 il numero di morti per coronavirus in Cina, 1.310 nella sola provincia dello Hubei, con 242 nuovi decessi registrati. Lo ha detto l’autorità sanitaria locale. Solo ieri il numero delle vittime in tutta la Cina era di 1.100. Il forte incremento è dovuto all’attuale ridefinizione operata dai sanitari dei casi da COVID-19. Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione sanitaria di Hubei ha anche confermato altri 14.840 nuovi casi nella sola provincia. 

L’Hubei ha registrato 242 morti e 14.840 nuovi casi di contagio a partire dal 12 febbraio: si tratta di una brusca impennata sul giorno precedente e tiene conto delle regole di conteggio aggiornate che includono i “clinicamente diagnosticati”, che pesano per 13.332 casi nella classificazione rivista.

Il governo centrale ha riferito che circa 1.310 persone sono morte in totale nella provincia, con 48.206 contagiati. Le autorità sanitarie della provincia, cuore dell’epidemia, hanno detto che la modifica è stata apportata in modo che un numero maggiore di pazienti potesse ricevere il trattamento uguale a quello di un caso confermato. La mossa è in linea con l’indicazione della scorsa settimana della Commissione nazionale di sanità di Pechino che ha ampliato la definizione di casi “clinicamente diagnosticati” per includere i casi sospetti che non hanno mostrato indicazioni certe della malattia.

Non è immediatamente chiaro il motivo per cui l’Hubei abbia deciso di attuare adesso le misure questa settimana, alimentando i sospetti che i numeri dell’epidemia sia ben più corposi di quanto finora riferito. (fonte ANSA)

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