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Donne marines in Giappone, gli uomini non vogliono più fare il soldato, arruolamento femminile si impone

di Maria Vittoria Prest |20 Gennaio 2024 22:06

Donne marines in Giappone, gli uomini non vogliono più fare il soldato, arruolamento femminile si impone. Nella foto, Ryoko Azuma, la prima donna ammiraglio giapponese

Le donne marines che il Giappone sta addestrando per la guerra. Il numero delle donne soldato è raddoppiato nell’ultimo decennio.

Ma è ancora molto indietro rispetto all’alleato di Tokyo, ovvero gli Stati Uniti. Le donne costituiscono solo l’8,7% delle 230.000 forze di autodifesa giapponesi (JSDF), la metà di quelle statunitensi, e solo l’1,6% dell’ARDB, attivata nel 2018. Questo dato va confrontato con quello dei Marines statunitensi di cui quasi uno su dieci è donna.

Timothy Kelly della Reuters raccontai casi di Hikari Maruyama, Runa Kurosawa e Sawaka Nakano. Esse appartengono ad una forza d’élite della marina del Giappone: la Brigata anfibia di dispiegamento rapido (ARDB) destinata a guidare gli assalti dal mare in un’eventuale futura guerra. Un’unità composta da 2400 persone di cui circa 40 donne.

A bordo della JS Osumi, una nave da sbarco della Forza di autodifesa marittima giapponese schierata per le esercitazioni nel Mar Cinese Orientale, a novembre insieme ad altre compagne hanno sostenuto le esercitazioni di assalto alla spiaggia nella vulnerabile catena di isole sud-occidentali del Giappone.

I vertici sia militari che politici sperano che questa presenza, insieme a quella dei loro colleghi marines, faccia da apripista a nuove richieste femminili di arruolamento anche se c’è consapevolezza che all’interno delle forze armate ci sia ancora molto da fare rispetto alla diversità di genere e del salto culturale che questo comporta.

Il Giappone è un paese sempre più anziano mentre il mondo attorno a lui si fa sempre più minaccioso.

Il comandante della forza ARDB, Shingo Nashinoki, dislocata su un’isola disabitata della catena di Okinawa per un addestramento all’attacco con gli elicotteri, ha dichiarato recentemente che la presenza femminile è indispensabile per garantire un numero adeguato di reclute.

L’ARDB ha la reputazione di una corpo che richiede un addestramento fisico, mentale e tecnico fortemente impegnativo e, come ha sottolineato il sergente maggiore Maruyama, medico della nave da sbarco anfibia, molte donne forse non sono convinte di farcela.

A bordo della Osumi le donne sono pochissime e il loro addestramento si differenzia notevolmente da quello maschile. Mentre gli uomini partecipavano ad una sessione di allenamento sul ponte di volo, Maruyama e il caporale Kurosawa, 20 anni, hanno invece fatto stretching nella piccola palestra della nave. Nella stessa palestra i colleghi maschi intorno a loro sollevavano pesi.

Gli sforzi delle Forze armate nipponiche per presentarsi come una forza più attrattiva rispetto alle donne hanno subito negli ultimi mesi sgradevoli contraccolpi dovuti a casi di molestie sessuali di alto profilo.

Ad ottobre il Ministro della Difesa Minoru Kihara si è dovuto scusare dopo che una marinaia giapponese ha accusato un superiore di molestie sessuali, mentre a dicembre un tribunale giapponese ha giudicato tre soldati maschi colpevoli di aver aggredito sessualmente una compagna.

Lo sconcerto è stato evidente. Anche se le navi sono state progettate anni prima dell’ingresso delle donne nelle forze armate, non c’è attenuante per chi commette reati di molestia, così come c’è consapevolezza sulla necessità di una politica di educazione dell’uomo rispetto ad una presenza attiva femminile.

Maruyama ha due figlie, un marito arruolato nelle SDF e sostiene che un maggiore aiuto nella cura dei figli sarebbe un messaggio forte per ogni ragazza che volesse arruolarsi perché molte responsabilità ricadono ancora in gran parte solo sulla donna.

Sulla nave le tre donne marines insieme alle altre arruolate, sono state sistemate in cabine vicino alla prua, il cui accesso è vietato ai colleghi maschi.

Kurosawa, meccanico che si occupa della manutenzione dei camion dell’ARDB sul ponte veicoli della nave, è entrata a far parte dell’ARDB meno di due anni fa e si dice molto contenta di rapportarsi con colleghe più anziane con le quali confrontarsi e confidarsi.

 

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