Era dal 19 agosto, quando un doppio attacco contro i ministeri degli Esteri e delle Finanze fece un centinaio di morti, che la capitale irachena non era teatro di attentati su larga scala. La prima esplosione è avvenuta alle 10.30 locali (le 7.30 in Italia) a un incrocio su cui si affacciano il ministero della Giustizia e quello del Lavoro, l’altra nei pressi della sede del governo provinciale, nel quartiere di Salhiyeh.
Non è chiaro se le autobombe siano state azionate da kamikaze. Decine di autovetture sono state distrutte nelle strade adiacenti alla zona, sul fiume Tigri. Un tubo di una fognatura si è spaccato e ha inondato di acqua sporca le strade adiacenti. Il portavoce del governo, Ali al-Dobbagh, ha affermato che gli attacchi potrebbero essere opera di militanti di Al Qaeda o dei baathisti nostalgici di Saddam Hussein.
Quello di oggi è il più grave attentato a Baghdad dal 19 agosto scorso (sesto anniversario dell’attacco in cui morì l’inviato speciale dell’Onu Sergio Vieira de Mello).