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Kenya, strage Westgate: 68 morti, decine di ostaggi. Al Shabaab: uccisi infedeli

di Emiliano Condò |22 Settembre 2013 20:35

Westgate Mall a Nairobi (foto Ansa)

ROMA-  Una giornata di terrore iniziata nella mattinata di sabato 21 settembre e proseguita per tutta la notte. Terrore che per alcuni, ci sarebbero ancora decine di ostaggi, non è ancora finito. E ancora: almeno 68 morti e la rivendicazione di al Shabaab, organizzazione terroristica somala legata da al Qaeda. Nairobi è stata colpita al cuore, nel centro commerciale Westgate Mall. E nuovi colpi d’arma da fuoco sono stati sparati all’interno del Westgate Mall dopo che altra forze di sicurezza sono entrate ne centro commerciale. Il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, ha confermato che nel commando ci sono anche donne.  Tra le vittime del Westgate di Nairobi ci sono un nipote del presidente Kenyatta e sua moglie.

Il bilancio, ancora provvisorio, è di almeno 68 morti e di 200 feriti, ha riferito nella tarda serata di sabato 21 settembre in tv il presidente Uhuru Kenyatta, accusando i “terroristi” di volere “intimidire e dividere” la nazione, “ma noi vinceremo”. In un discorso dai toni fortemente emotivi che ha colpito la nazione, Kenyatta ha poi detto di avere perso dei parenti stretti nell’attacco. Al Shabaab, nel rivendicare l’attacco su Twitter, “festeggia” l’uccisione di infedeli.

Intorno ad ora di pranzo uomini delle forze speciali israeliane hanno fatto irruzione nel centro commerciale. Esperti israeliani sono al lavoro per aiutare le autorità del Kenya a mettere a punto ‘‘una strategia negoziale” per far finire l’assedio al Westgate Mall.

Tra le vittime – molte sono donne e bambini, accorsi numerosi per gli eventi organizzati nel Mall questo sabato – ci sono anche dei cittadini britannici e francesi, hanno aggiunto le diplomazie di Londra e Parigi. La Farnesina ha confermato che un somalo sposato con un’italiana è morto, precisando che sono invece salvi tutti gli italiani contattati dal ministero e presenti al momento dell’assalto nello shopping center.

Gli assalitori, tra i quali ci sarebbero tre donne, sono ancora asserragliati all’interno dell’edificio e  decine di ostaggi sono ancora nelle loro mani. Ma il loro numero potrebbe essere molto più alto considerato il fatto che il blitz è avvenuto a ora di pranzo, quando il Mall è molto frequentato. Nella notte tra sabato e domenica la polizia è riuscita a liberare 5 ostaggi. Ne restano però decine.

L’attacco. E’ ora di pranzo quando il commando attacca il Westgate. Vestiti di nero e mascherati una decina di uomini armati fa irruzione all’interno del palazzo con armi automatiche e bombe a mano. E’ il terrore. Gli assalitori iniziano a sparare alla cieca sulla gente: “hanno giustiziato” alcuni clienti riferisce un testimone, aggiungendo che gli attaccanti “parlano una lingua straniera”. La polizia circonda l’edificio. Arrivano anche i soldati kenyani e uomini delle forze speciali. In tutta l’area è un via vai di ambulanze mentre dal cielo sorvolano alcuni elicotteri. Moltissime le ambulanze presenti sul posto. Da brivido le testimonianze di molte persone presenti al blitz che riferiscono di “scene da guerra”. Le ore passano e sulla capitale cala il buio. La tensione cresce mentre la sicurezza riferisce di avere “accerchiato” gli assalitori in un settore di un piano del palazzo. “E’ tutta una questione di ore”, riferiscono le stesse fonti. E mentre Nairobi attende con ansia che finisca l’assedio, gli Stati Uniti condannano l’attentato e parlano di un “atto di violenza senza senso”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon segue con “preoccupazione la vicenda” ed esprime la sua solidarietà alle autorità kenyane. In un messaggio via Twitter i fondamentalisti somali legati ad al Qaida hanno rivendicato l’assalto come ritorsione all’intervento delle forze armate di Nairobi in Somalia e hanno detto no alle trattative. “I mujaheddin che oggi sono penetrati a Westgate”, hanno aggiunto, “hanno ucciso più di cento infedeli kenyani e la battaglia prosegue”. “Solamente gli infedeli sono stati uccisi”, hanno precisato, mentre “tutti i musulmani presenti sul posto” sono stati risparmiati e “scortati fuori dal centro prima che iniziasse l’attacco”.

Fin dall’inizio le autorità del Kenya avevano escluso l’ipotesi di una rapina e avevano evocato l’ombra del terrorismo somalo, considerata la dinamica dell’attacco e dopo le ripetute minacce ricevute dai fondamentalisti nelle scorse settimane. .

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