Libia, morte ambasciatore Usa vendetta per l’uccisione del numero 2 di Al Qaeda?

Pubblicato il 12 Settembre 2012 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA
Chris Stevens (Lapresse)

BENGASI- La morte dell’ambasciatore Usa, Chris Stevens, nell’assalto a Bengasi è “una reazione della milizia islamica Ansar Al-Sharia alla conferma della morte di Abu al-Libi”, numero due di Al Qaeda,  confermata martedì da Ayman al Zawahiri. Lo affermano alcuni siti qaedisti.

La morte dell’ambasciatore americano in Libia sarebbe dunque solo indirettamente legata alla vicenda del film sulla vita del profeta Maometto: i dimostranti sapevano che nell’edificio c’era l’ambasciatore giunto in città per raccogliere gli umori alla vigilia della nomina del nuovo premier libico.

Il 5 giugno gli Usa avevano confermato la mortedi al-Libi. La sera una bomba è esplosa proprio alla sede Usa a Bengasi.

L’ambasciatore Chris Stevens era stato rappresentante americano presso il Consiglio nazionale di transizione a Bengasi durante la rivoluzione. In passato Stevens aveva svolto numerosi incarichi diplomatici in Medio Oriente ed in Nord Africa.