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Los Angeles. Chris Dorner, “copkiller” in fuga. Addestrato come Rambo

di Warsamé Dini Casali |15 Giugno 2022 21:02

NEW YORK – Come in un film di Rambo, da solo è in guerra contro tutti. Per salvaguardare la rispettabilità del suo nome, per combattere l’ingiustizia, e il razzismo. Probabilmente e’ questo che ha in mente Chris Dorner, accusato di aver ucciso tre persone, tra cui un poliziotto, per vendicarsi della sua espulsione dalla polizia di Los Angeles. Sulle sue tracce ci sono decine di agenti delle forze speciali Swat, mezzi blindati, elicotteri con telecamere per il rilevamento del calore. Lo stanno cercando da giorni nei boschi innevati sulle montagne del Sud della California, ma Chris Dorner, 33 anni, un metro e 80 di altezza per 120 kg di peso, afroamericano, ex militare della Marina, è addestrato alle tecniche della sopravvivenza, e finora è riuscito ad avere la meglio.

Per aumentare la pressione, il sindaco di Los Angeles Antonio Villaraigosa ha annunciato una ricompensa da un milione di dollari a chiunque dara’ informazioni portino alla sua cattura. ”Lo cattureremo, e lo porteremo davanti alla giustizia”, ha assicurato il capo del Dipartimento di polizia di Los Angeles (LAPD), Charlie Back, che ha anche deciso di riaprire il caso disciplinare che ha portato nel 2009 al licenziamento di Dorner proprio dalla LAPD. Per spazzare vie le affermazioni dello stesso Dorner secondo cui all’origine del provvedimento ci sarebbero motivi razziali. ”Non lo sto facendo per cercare di placare la sua furia, ma perché la comunità abbia fede nel Dipartimento”, ha detto Charlie Beck. Dopo aver perso ogni appello contro il suo licenziamento, Dorner, secondo l’accusa, domenica e’ passato all’azione.

Due persone, Monica Quan e il suo fidanzato Keith Lawrence, sono state uccisi mentre erano in automobile in un parcheggio di Irvine. Monica era figlia di Randy Quan, un ex capitano della LAPD. E i sospetti si sono subito incentrati su Dorner, poiche’ sul suo profilo Facebook aveva pubblicato una sorta di manifesto, in cui indicava esplicitamente decine persone, citandole per nome, e le minacciava, oltre ai loro familiari, perché da lui ritenute in qualche modo responsabili della sua espulsione dalla polizia. I sospetti sono di fatto divenuti certezza quando un poliziotto e’ stato ucciso e un altro gravemente ferito mentre erano di servizio a protezione di un altro degli ‘obiettivi designati’.

Quando ha capito che aveva alle calcagna tutta la polizia della California e dell’Fbi, Dorner si e’ dato alla fuga, su un furgone che e’ stato poi ritrovato alle pendici delle montagne di nella contea di San Bernardino, bruciato. Nell’abitacolo, riferisce la Cbs, sono state ritrovate diverse armi, tra cui due fucili ad alta precisione con il silenziatore, occhiali per la visione notturna e una maschera antigas. ”Condurrò una guerriglia asimmetrica, non convenzionale ai membri della LAPD”, ha scritto Dorner nel ‘manifesto’, dicendosi pronto ad usare ”ogni minimo elemento dell’ addestramento alle armi, all’uso degli esplosivi, alle demolizioni e alla sopravvivenza” che ha ricevuto nel corso della sua carriera nella marina e nella polizia.

Ed questo che lo rende particolarmente pericoloso, perché conosce le tattiche e strategie degli uomini che ora gli danno la caccia, e li puo’ usare contro di loro, per tendergli tranelli e imboscate. Come ha ammonito Gregory Hall, un ex supervisore tattico per i team di pronto intervento della polizia della Pennsylvania, Droner ”Potrebbe essere dietro ogni albero”, pronto a colpire.

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