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Malaysia: altre molotov contro chiese cattoliche

di admin |10 Gennaio 2010 14:12

Mentre il Papa si preoccupa dei clandestini in Italia, dando con l’occasione una mano alla illegalità galoppante in Calabria, la Chiesa sembra ignorare i continui e ripetuti attacchi ai cristiani nel resto del mondo, dall’Iraq all’India.

Da qualche giorno divampa l’odio contro i cristiani in Malaysia dove continuano gli episodi di intolleranza contro la minoranza cristiana, accusata dai musulmani di usare indebitamente la parola ‘Allah’.

L’ultimo attacco è di domenica mattina. A Taiping, circa 300 chilometri dalla capitale Kuala Lumpur, una bomba molotov è stata lanciata all’interno della scuola di un convento cattolico, mentre diverse bottiglie rotte sono state trovate dalla polizia fuori dalla chiesa anglicana di Ognissanti, la cui facciata è stata annerita.

Tre giorni fa già altre tre chiese cattoliche sono state il bersaglio di attacchi incendiari la scorsa notte alla periferia di Kuala Lumpur, in Malaysia, Paese in maggioranza musulmano. Una delle chiese è stata incendiata e gravemente danneggiata, sulle altre due sono state lanciate bombe Molotov che però non hanno provocato nessun problema serio.

“Prendo molto seriamente gli avvenimenti di questa notte”, ha detto nel corso di una conferenza stampa il ministro degli Interni Hishammuddin Hussein. Il capo della polizia, Musa Hassan, ha garantito il dispiegamento di forze per proteggere la sicurezza delle chiese in vista di manifestazioni annunciate da gruppi musulmani.

Dietro gli attacchi, la polemica scoppiata in questi giorni sul diritto dei cattolici di scrivere la parola “Allah” dopo che l’alta corte malese ha sospeso l’autorizzazione accordata a un quotidiano cattolico locale di utilizzarla.

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