ROMA – Si chiude oggi a Mosca con un messaggio al mondo perche’ denunci la persecuzione dei cristiani – emergenza che coinvolge un milione di persone con oltre centomila morti l’anno – e con l’intervento finale del patriarca Kirill la Conferenza internazionale sulla discriminazione e persecuzione dei cristiani organizzata dal Patriarcato di Mosca.
La piu’ grande riunione ecclesiastica mai organizzata su questo tema – come l’ha definita il metropolita Hilarion di Volokolamsk, responsabile delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca – ha visto gli interventi tra gli altri dei presuli cattolici Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, Ivan Jurkovic, nunzio in Russia, e Joseph Ender, rappresentante della Santa Sede alla conferenza; del metropolita della Chiesa Assira irachena Mar Gewargis – che ha denunciato il clima di terrore nel suo Paese che costringe molti cristiani a emigrare, cosi’ che la comunita’ cristiana rischia ormai l’estinzione -; e di numerosi vescovi e patriarchi del mondo ortodosso.
La conferenza e’ stata aperta dal sociologo italiano Massimo Introvigne, rappresentante dell’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa) per la lotta al razzismo e alla discriminazione contro i cristiani, il quale ha avvertito che se continua a tacere sulla persecuzione dei cristiani per paura di offendere i persecutori – ”che magari ci forniscono petrolio o acquistano i nostri buoni del tesoro”, ha detto Introvigne – l’Europa rischia un naufragio morale e spirituale che sara’ perfino piu’ dannoso della crisi economica.
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