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Rosa Isela Guzman Ortiz, la figlia segreta del narcotrafficante El Chapo

di FIlippo Limoncelli |17 Aprile 2020 13:32

El Chapo, è Rosa Isela Guzman Ortiz la figlia segreta del narcotrafficante?

El Chapo, è Rosa Isela Guzman Ortiz la figlia segreta del narcotrafficante?

ROMA – Rosa Isela Guzman Ortiz, è la figlia di Joaquin “El Chapo” Guzmàn, signore della droga messicano, su cui Josè Luis Montenegro, lo scorso marzo ha scritto e pubblicato un articolo su The Guardian, descrivendo la donna come “figlia sconosciuta di El Chapo”.

Montenegro, autore di un e-book sui figli di trafficanti di droga, ha descritto la donna come “un’americana di 39 anni” che “gestisce una piccola catena di autolavaggi, saloni di bellezza e caffè”. Le sue attività stanno andando “molto bene” a giudicare “dal Rolex al polso, borsa Louis Vuitton e il Mercedes Benz”.

Ma quando si è presentata al tribunale di Brooklyn per uno dei tanti processi a El Chapo, i lussuosi oggetti erano scomparsi, aveva pantaloni troppo lunghi che sfioravano l’acqua delle pozzanghere.

Negli USA, il signore di droga sta affrontando una serie di accuse che comprendono il traffico di droga, il riciclaggio di denaro e le armi da fuoco. Rosa Isela è stata accompagnata da Jose Luis Gonzalez Meza, un uomo che si è presentato come un “avvocato per i diritti umani” e ha affermato che una volta era stato difensore di El Chapo in Messico.

Rosa Isela con la stampa americana ha mantenuto un profilo basso, la donna che singhiozza vistosamente quando El Chapo è in tribunale con le sue affermazioni ai media in lingua spagnola ha spinto i politici messicani a chiedere un’indagine sui suoi collegamenti. Quando è stata contattata dal Dealy Beast, all’inizio del mese, è stata felice di raccontare la sua storia.

Dopo una lunga indagine sulla storia di Rosa Isela, che continua a cambiare continuamente e in cui parla di accuse di furto di identità, vicende legate ai cartelli della droga e coinvolgimento dell’FBI, le prove sembrano indicare che la donna che singhiozza nel tribunale di Brooklyn è una messicana che lavora in un salone di parrucchiera e vive in California sotto varie identità. Ma è lei la figlia segreta di El Chapo?

Nessuno sembra saperlo, tantomeno lo stesso El Chapo.

A maggio, dopo aver visto in tribunale El Chapo, Rosa Isela ha riferito ai media che amava il padre. Ma l’ultima delle mogli del narco-boss, Emma Coronel, ha contestato le affermazioni di Rosa Isela.

“Quando è stato arrestato, Joaquin mi ha detto che questa donna ha iniziato a scrivergli delle lettere, dicendo che sua madre le aveva confessato che (El Chapo) era suo padre”, ha scritto la Coronel dopo la pubblicazione dell’articolo del Guardian. Non l’aveva mai sentita nominare e sostiene che El Chapo le rispose per “cortesia”. Ma Rosa Isela insiste di avere più di 15 lettere dello scambio epistolare, in cui lui la definisce sua figlia.

“E’ più che per cortesia” ha detto a The Daily Beast ma rifiuta di far vedere la corrispondenza.
Montenegro, il giornalista che ha scritto la storia per The Guardian, ha detto che ha esaminato le lettere, firmate da El Chapo, e verificato la loro autenticità.

El Chapo ha numerosi figli, ed è probabile che alcuni dei suoi “narco juniors” siano sconosciuti agli altri familiari. E possibile che il narco-boss non sapesse dell’esistenza della figlia più grande che vive negli USA. Ma Rosa Isela sostiene di avere uno stretto legame con suo padre e che l’ha sostenuta fin dall’infanzia.

“Si è preso cura della sua principessa”, ha scritto su Facebook in spagnolo, e condiviso un meme: “Il mio papà, mi compra tutto ciò che voglio”.

Il Daily Beast ha contattato Rosa Isela attraverso il suo profilo Facebook, stranamente pubblico, pieno di dichiarazioni d’amore per El Chapo e chiari segnali al cartello di Sinaloa.

“I miei figli sono la mia felicità e la mia vita è il 701”, scrive sulla pagina, utilizzando un numero associato al cartello di Sinaloa, il più grande cartello del narcotraffico al mondo, di cui Guzmàn prima di essere arrestato era il capo.

Rosa Isela ha detto di gestire una serie di piccole imprese negli USA e in Messico ma che non sono registrate a suo nome. Sostiene di essere vicina alla madre di El Chapo, e aiutare finanziariamente lei e i figli del narco-boss.

“Siamo 16 fratellastri ma comunque fratelli e sorelle, e io sono la più grande. Mio padre ha avuto tante donne, una dopo l’altra ma non è colpa nostra. Dobbiamo amarci e rispettarci, è questo che ci ha sempre detto nostro padre”.
Dopo che il Guardian ha pubblicato la sua storia nel marzo 2016, Rosa Isela sostiene di essere stata interrogata dall’FBI e dal DEA e detto al Daily Beast che da tempo “sapevano tutto di me”.

L’FBI non conferma o nega le indagini mentre il DEA non ha rilasciato commenti.  Tra le straordinarie dichiarazioni del Guardian, c’è quella sulla paternità dei figli di Rosa Isela. “Ora à legata al nipote di un altro signore della droga, Juan José (El Azul) Esparragoza Moreno, con cui ha avuto due figli”.

Ma il Guardian ha anche rivelato che “El Chapo disse a sua figlia che voleva si sposasse il figlio 16enne di un altro signore della droga, Ismael “El Mayo” Zambada”. Rosa Isela ha ripetuto questa affermazione in un’intervista a The Daily Beast insistendo che proprio a causa del giovane Zambada, l’FBI venne a conoscenza della sua esistenza.
Il 42enne Vicco Zambada Niebla, figlio di El Mayo, attualmente a capo del cartella di Sinaloa, ha anche fatto alcune denunce provocatorie dopo l’arresto del 2009 e la successiva estradizione.

Il suo difensore ha affermato che Vicente era infatti un informatore del DEA, cui era stato concessa l’immunità in un futuro processo, pur continuando a trarre profitto dal traffico di droga. Il DEA, a sua volta, non ha negato che Vicente avesse incontrato degli agenti in Messico, ma ha insistito sul fatto che l’immunità non poteva essere concessa a criminali in attività.

Vicente ha sostenuto che “il governo degli Stati Uniti ha una politica e un sistema di fornire benefici, compresa l’immunità, ai leader del cartello, tra cui il cartello di Sinaloa e i suoi appartenenti, disposti a dare informazioni riguardanti i cartelli di droga rivali”. E sosteneva che gli era stata promessa l’immunità.

Molto tempo dopo, in quello che sarebbe stato un processo sensazionale negli USA, Vicente si è dichiarato colpevole di possedere e vendere la droga.

Suo padre e El Chapo furono accusati di essere co-cospiratori e Vicente accettò di perdere più di 1 miliardo di dollari in beni e “collaborare pienamente e onestamente” con le autorità statunitensi, il che significava parlare delle figure di spicco del cartello.

La sentenza, che potrebbe prevedere una pena da 10 anni all’ergastolo, sarà emessa quando terminerà di condividere informazioni utili con le autorità.

Vicente è ora considerato un potenziale testimone chiave contro El Chapo, che si prevede tornerà in tribunale ad agosto. Suo padre, El Mayo, è ancora latitante.

Rosa Isela dice che Vicente è stato il suo primo amore ed è il padre dei suoi 2 figli più grandi.
E’ stato l’incontro tra due eredi di spicco del dominante cartello di Sinaloa, insieme e innamorati ma, secondo The Guardian, “entrambi i padri erano infastiditi, quando rimase incinta prima del matrimonio”.

“Sono rimasta incinta a 15 anni, partorito a 16 e per un bel po’ una madre single” ha detto Rosa Isela a The Daily Beast. “Incinta di otto mesi, mi sono trasferita negli Usa così ho potuto partorire qui e avere una vita migliore”.
Dopo il matrimonio, è nato un altro figlio ma sui dttagli è vaga, ha scritto The Guardian che riporta il nome del primo nato: Archivaldo Zambada Guzmán, i cognomi dei due nonni.

Rosa Isela ha negato tutto questo al Daily Beast sostenuto che Archivaldo è il figlio più piccolo, presumbilmente avuto con un altro membro del cartello, nipote di Juan José Esparragoza Moreno.

Stranamente, la donna conosciuta come figlia più grande di El Chapo, prima di Rosa Isela,nel 2012 è stata arrestata al confine di San Diego-Tijuana. Si chiamava Giselle Guzman, aveva 29 anni, era in avanzato stato di gravidanza, proprio come nella storia che Rosa ha raccontato al Daily Beast, parlando di se stessa.

Ma, secondo The Guardian, Rosa Isela non ha attraversato il confine per partorire, è invece arrivata negli Stati Uniti poco prima che rimanesse incinta, per sottoporsi a un trattamento per “un tumore potenzialmente maligno alla schiena”, in un ospedale di San Diego.

Prima dell’inattesa gravidanza, Rosa Isela aveva vissuto a Tijuana, dove afferma essere stata mandata dalla famiglia di sua madre, dopo aver accoltellato il patrigno che la picchiava quando aveva 10 anni.

“È vero. L’ho fatto”, ha detto al Daily Beast, “Ma non l’ho ucciso, mi stavo solo difendendo e dopo sono stata spedita in riformatorio. Ero stufa di essere picchiata, nessuno mi difendeva e quindi l’ho accoltellato. Ero arrabbiata”.

“Se avessi avuto un una famiglia normale non sarebbe accaduto ma grazie a mio padre, anche se lo giudicano e lo criticano, sono qualcuno negli Stati Uniti. In una lettera dice che è orgoglioso di me, che sono l’unica dei figli che ha fatto le cose giuste, che è andata avanti”.

Le affermazioni di paternità di Rosa Isela non sono sostenute dagli avvocati di difesa di El Chapo, gli unici attualmente in grado di incontrare il signore della droga e hanno contestato le affermazioni dei procuratori, ossia che Rosa Isela è una delle due parenti, con la moglie Emma Coronel, che potrebbero fare visita al narco-boss.

“Per quanto riguarda la “figlia”, sembra che il governo sia disposto a permettere a Rosa Isela Guzman Ortiz di stabilire la paternità attraverso un articolo del Guardian, ma ha invece richiesto alla Coronel di presentare la documentazione legale della parentela con Guzman”, hanno scritto gli avvocati. “Guzman non crede che la Guzman Ortiz sia in realtà sua figlia e sostiene di non avere rapporti con lei”.

Rosa Isela ha raccontato a The Beast Daily la prima delle diverse videochat, telefonate, testi e interviste e affermato di essere stata ingannata da Montenegro, che per primo ha rivelato la sua identità.

Jose Luis Montenegro, il freelancer del Guardian, ha ottenuto i documenti d’identità in modo indipendente, per corroborare la sua storia. I due, stando alle affermazioni della donna, non si sono mai incontrati personalmente ma solo parlato su Facetime.

Montenegro al Daily Beast, ha riferito di averla incontrata nel luglio 2015, dopo l’incredibile e rocambolesca fuga di El Chapo da una prigione di massima sicurezza in Messico.

Rosa Isela avrebbe letteralmente lanciato la scheda elettorale allo scrittore e poi fornito lettere, altri documenti di identità, fotografie di cui “alcune non mi è stato possibile pubblicare per un accordo”, ha affermato Montenegro al Daily Beast.

“Dopo che è uscito il mio libro sui figli dei narcos mi ha contattato. Vuoi sapere qualcosa sui narcos, perché non lo chiedi direttamente?”.

E l’identità della donna è stata confermata anche dal pastore evangelico Francisco Villa Gurrola che a Montenegro ha detto:””Conosco Rosa Isela e posso affermare che è una donna buona, è la prima figlia che Joaquín ha avuto con una donna a Jalisco”.

Ma in un’intervista a Rio Doce, Villa Gurrola ha chiarito che ha un’amicizia con Rosa Isela solo sui social media, non la conosce personalmente.

La donna insiste che suo padre abbia gestito la droga con l’approvazione del governo messicano e Montenegro ha scritto la storia di questo preteso tradimento perpetrato da politici disonesti e cartelli rivali.

“In un’intervista esclusiva, Rosa Isela Guzman Ortiz dice che i gli agenti messicani hanno aiutato El Chapo a sfuggire alle pattuglie americane e che abbia finanziato l’elezione di importanti politici”, è il sottotitolo di un articolo di Montenegro.

“Mio padre non è un criminale “, ha detto al Guardian. “Il governo è colpevole, mio padre non ha ucciso nessuno e lo so per un episodio”.

Secondo la storia raccontata dal tabloid, Rose Isela nel 1993 era in auto con El Chapo, quando alcuni killer di un cartello rivale uccisero il cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo. Ma la scorsa settimana, in una videochat ha negato di averlo detto, che era invece a San Diego e suo padre “ama i miei figli, non avrebbe mai fatto nulla per metterli in pericolo”.

Dopo che il Guardian ha reso nota la sua esistenza, Rosa Isela se l’è presa con Montenegro, sostenendo di non aver mai accettato un’intervista, non sapeva che stesse registrando e che su lei aveva scritto una serie di menzogne.
“Nega perché non vuole ricevere accuse e per non complicare la situazione legale del padre, con cui la somiglianza è notevole”, ha dichiarato Montenegro.

Le clip delle conversazioni registrate, tra Montenegro e Rosa Isela, sono state condivise con i media e Univision ha pubblicato le foto delle lettere inviate a Rosa Isela da El Chapo, compreso un certificato di nascita messicano col nome di Rosa Isela Guzman Ortiz, del 2015, anno della sua intervista al Guardian.

Rosa Isela ha detto a The Daily Beast che la ragione per cui piange quando entra in Tribunale è perché è stata riconosciuta come parente da un’autorità giudiziaria.

Solo che non è del tutto così, scrive il Daily Beast. “E’ un’aula pubblica, chi prima arriva meglio alloggia”, dichiara Michelle Gelernt, difensore di El Chapo.

Ma alla fine, chiede il Daily Best a Rosa Isela, perché proporre la sua storia?
“Vogliamo collaborare con il governo, raccontare la storia di mio padre e che trascorra gli arresti domiciliari a casa mia, questo è ciò che voglio. Mio padre è anziano ed è ovvio che mi abbiate visto piangere in tribunale. Penso sia meno doloroso per la moglie che per i suoi figli, il proprio sangue”.

“Era frustrante vederlo in tribunale, non capire l’inglese, incapace di spiegargli cosa stava succedendo. E’ così vulnerabile, vorrei solo abbracciarlo e dire che andrà tutto bene”, ha affermato.

“Lo vedo che annuisce soltanto e risponde a tutti:”Sì, signore. Sì,
señor, e spero che qualcuno lo aiuti”.

Il Daily Beast precisa che El Chapo in tribunale ha un traduttore simultaneo e Michelle Gelernt, difensore, parla anche spagnolo.

Rosa Isela Guzman Ortiz ha inviato al quotidiano alcune foto dei due figli più grandi, una copia della sua carta d’identità californiana e un biglietto aereo a suo nome, a patto che non fossero pubblicati. Su tutti appare semplicemente come Icela Guzman.

Dopo aver visto in prima persona la donna che il Guardian ha chiamato Rosa Isela Guzman Ortiz e intervistata, il Daily Beast è andato nel salone di parrucchiera dove lavora ma sarebbe solo uno dei tanti che possiede in California, secondo quanto pubblicato da The Guardian.

Anche se Rosa Isela ha ripetutamente detto a The Daily Beast che le attività non sono registrate a suo nome “perché il governo sta osservando”, questo salone, almeno, sembra appartenga a una donna di nome Rosa Isela ma non Rosa Isela Guzman Ortiz o Icela Guzman.

Il salonee è di proprietà di una donna californiana, Rosa Isela Gonzalez de Campos, o Rosa Campos, che vive circa 40 minuti fuori da San Diego con un uomo il cui cognome è Campos.

Rosa Isela Gonzalez de Campos ha 43 anni mentre Rosa Isela Guzman Ortiz ne ha 40, secondo The Guardian, anche se il loro compleanno cade nello stesso giorno e mese. E anche se al Daily Beast si è presentata come Icela Guzman, nelle recensioni online dei clienti del salone è chiamata “Rosie”.

Secondo la stampa messicana, Rosa Isela Guzman Ortiz potrebbe essere nata a Tijuana, a due giorni di distanza da Rosa Isela Gonzalez De Campos che vive vicino a San Diego.

Se Rosa Isela Gonzalez Ortiz ha sposato un Campos e preso il suo nome è Rosa Isela Gonzalez de Campos.
A fronte di questa straordinaria coincidenza, Rosa Isela o Icela ha detto al Daily Best che non è Rosa Isela Gonzalez de Campos e non la conosce, parlando anche di un’intricata storia di furto d’identità.

Una sua dipendente, le avrebbe rubato l’identità e aperto un’attività a suo nome. E’ Gonzales Campo ma il nome è Flor.

Il Daily Beast ha fatto varie ricerche per scoprire la verità su Rosa Isela e scoperto che la donna che si presentava come Rosa Isela Guzman Ortiz o come Icela Guzman sembra essere effettivamente una nativa messicano che si è sposata e il suo nome è Rosa Isela Gonzalez de Campos e che da anni vive in California.

Secondo Rosa Isela, a seguito dell’articolo sul Guardian, le autorità statunitensi hanno confiscato la sua Mercedes, ora ne ha una nuova intestata a Icela Guzman, e congelato i conti bancari.

Dopo aver detto che vive con il marito, un uomo d’affari, forse era o forse no, il nipote di un trafficante di droga, come ha spiegato il Guardian, ha poi cambiato versione dicendo che il marito l’aveva lasciata.
“Sono sola come un cane, grazie ai giornali se n’è andato”.

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