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Russia attacca: “I capi di Stato che forniscono armi all’Ucraina sono criminali di guerra”

di Redazione Blitz |2 Maggio 2022 9:22

Russia attacca: "I capi di Stato che forniscono armi all'Ucraina sono criminali di guerra" (foto Ansa)

La Russia attacca duramente i capi di Stato che forniscono armi all’Ucraina definendoli criminali di guerra. Lo ha scritto sul suo canale Telegram ufficiale il presidente della Duma (camera del Parlamento russo).

Russia: “Consegnate alla giustizia di capi di Stato che forniscono armi all’Ucraina”

Tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all’Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra: lo ha scritto oggi sul suo canale Telegram il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin. Lo riporta la Tass.

Intanto nel campo diplomatico, la Turchia ha fatto sapere che l’azione militare della Russia crea difficoltà a portare avanti il negoziato tra Mosca e Kiev.

Guerra in Ucraina, Turchia: “Attacchi russi rendono negoziato difficile”

La Turchia ha fatto sapere che l’azione militare della Russia in Ucraina crea difficoltà a portare avanti il negoziato tra Mosca e Kiev.

“Il protrarsi del conflitto e degli attacchi da parte della Russia rendono il processo più difficile”, ha affermato Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, in riferimento al processo negoziale avviato a Istanbul, a fine marzo, con un incontro tra delegazioni di Mosca e Kiev.

Dopo avere incontrato il presidente Volodymyr Zelensky nella capitale ucraina, Kalin ha fatto sapere che Ankara lavora “intensamente” per portare avanti il negoziato.  

Guerra in Ucraina, l’importanza del processo di Istanbul

Kalin ha fatto sapere anche che “continuare il processo di Istanbul può essere un fattore chiave per porre fine alla guerra”.

“È necessario mantenere contatti con i russi per riuscire a portare le due parti al tavolo ed evitare conflitti” ha aggiunto il portavoce di Erdogan facendo sapere che la Turchia “sta intensificando l’impegno sia a livello bilaterale che in coordinazione con le Nazioni Unite per arrivare all’evacuazione” di civili e soldati feriti.  

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