Turchia, guerra a Isis: raid aerei su confine Siria, maxi retata anti terroristi

Turchia, guerra a Isis: raid aerei su confine Siria, maxi retata anti terroristi
Turchia, guerra a Isis: raid aerei su confine Siria, maxi retata anti terroristi (foto Ansa)

ANKARA – E’ cominciata la guerra della Turchia al sedicente Stato Islamico. Dopo l’attacco kamikaze (effettuato da una donna vicina a Isis) a Suruc (confine con la Siria) costato decine di morti, il governo di Ankara ha deciso di reagire con la forza: raid aerei, scontri a fuoco alla frontiera siriana e una mega retata contro presunti terroristi (e già che c’erano anche fiancheggiatori dei curdi).

Raid aerei.

Secondo la tv di Stato turca, aerei da guerra di Ankara hanno colpito obiettivi dell’Isis oltre il confine con la Siria. L’emittente Trt afferma che quattro jet sono decollati dalla base aerea sudorientale di Diyarbakir e hanno sparato missili contro obiettivi Isis nel villaggio siriano di Havar, oltre il confine della provincia turca di Kilis. Secondo la tv di Stato, gli aerei non hanno violato lo spazio aereo siriano.

Mega retata contro i terroristi.

Almeno 251 persone sono state arrestate in Turchia in un blitz anti-terrorismo contro l’Isis e i curdi e in contemporanea ai raid lanciati dagli F-16 contro militanti in Siria. Lo riferisce al Arabiya che cita l’ufficio del premier. Nel comunicato si sottolinea che il Paese “è determinato a combattere tutti i gruppi “terroristici, senza distinzione”. Gli arresti fanno seguito ai raid lanciati da Ankara contro l’Isis in Siria. La Polizia, con l’appoggio degli elicotteri, ha condotto il blitz in diversi quartieri di Istanbul a caccia di jihadisti, dei membri del Pkk e di altri gruppi terroristici, riferisce il comunicato del governo. Il numero degli arrestati non è chiaro, ma diverse fonti parlano di 251. L’agenzia Dogan ha poi riferito che sono stati presi di mira 140 indirizzi in 26 quartieri e che l’operazione antiterrorismo ha coinvolto 5mila poliziotti.

Muro al confine e dirigibili di pattuglia.

Un muro a doppia recinzione e un fossato al confine tra Turchia e Siria, con alcuni dirigibili a sorvegliarlo dall’alto. Il vicepremier turco Bulent Arinc ha annunciato che è in fase di preparazione un “sistema di sicurezza fisica” alla frontiera per ostacolare il passaggio dei jihadisti. Già anticipato dai media a fine giugno, il “sistema di sicurezza integrato” avrà lo scopo di difendere al meglio le “parti critiche del confine”. La novità principale riguarda i dirigibili, che verrebbero acquistati dagli Stati Uniti: per Ankara sono più affidabili dei droni perché stazionari e a una quota più elevata, garantendo così un campo di osservazione più ampio. Le misure di sicurezza riguarderanno circa la metà degli oltre 900 km di confine tra Turchia e Siria, per un costo complessivo di oltre un miliardo di euro.

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