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Usa 2016. Obama attacca Trump, Wisconsin voto incerto

di lgermini |3 Aprile 2016 9:49

Trump e Obama

USA, NEW YORK – Il Wisconsin va alle urne per le primarie del 5 aprile in uno dei momenti di maggiore tensione nella campagna elettorale. I toni fra i candidati democratici alla Casa Bianca salgono, con Hillary Clinton e Bernie Sanders che si scambiano accuse reciproche. E fra le fila repubblicane Donald Trump chiude una ‘settimana nera’ con le gaffe sull’aborto e le critiche del presidente Barack Obama.

“Non vogliamo nello Studio Ovale una persona che non riconosce l’importanza” di limitare le armi nucleari”, tuona Obama nel corso della conferenza stampa finale del vertice sul nucleare. “Non sa molto di politica estera, di politica nucleare, della penisola coreana e del mondo in generale”, dice senza mezzi termine il presidente americano, criticando Trump per aver aperto alla proliferazione di armi nucleare in altri Paesi – anche in Giappone – in modo che non tutto il peso ricada sugli Stati Uniti.

Trump in un’intervista non ha neanche escluso l’impiego di armi nucleari in Iraq e Siria nel caso fossero attaccati gli Stati Uniti. Posizioni del tycoon newyorkese che vengono definite dalla Casa Bianca “catastrofiche”. Le critiche di Obama giungono al termine di una settimana difficile per Trump, dopo lo scivolone sull’aborto, e il voltafaccia al partito repubblicano, contravvenendo pubblicamente al suo impegno di sostenere, se non conquisterà la nomination, il candidato di destra alla Casa Bianca.

Ted Cruz e John Kasich prendono le distanze dal rivale, nei confronti del quale cercano di affermasi come ‘moderati’. Ma Trump nei sondaggi continua a reggere: a New York, dove si voterà il prossimo 19 aprile, è in netto vantaggio. Resta l’incognita del Wisconsin. In caso di vittoria, la strada di Trump verso la nomination sarebbe in ascesa, nonostante l’ostacolo del suo partito.

Scontri duri anche in casa democratica. Dopo mesi di rispetto e toni moderati, Hillary e Sanders si attaccano a viso aperto. I voti in Wisconsin e New York sono ritenuti cruciali per l’andamento della campagna. Hillary a New York è obbligata a vincere e vincere in modo convincente, cercando si spazzare via i dubbi sulla forza della sua campagna. Un’impresa che, nonostante il vantaggio nei sondaggi, non sembra facile: Sanders ha recuperato parte dello svantaggio e sembra posizionato per una sfida spalla a spalla con Hillary.

I due sono impegnati in campagna elettorale nella Grande Mela, città adottiva per Hillary e città nativa per Sanders. “Se vinco a New York, vinco la Casa Bianca” afferma Sanders, accusato dalla campagna di Hillary Clinton si usare le primarie di New York come teatro di “giochi politici e attacchi negativi”. Come gli attacchi del candidato liberal alla rivale sulle presunte donazioni dalla lobby del petrolio, come quelli ancora più ricorrente sui rapporti dell’ex segretario di Stato con Wall Street e sui discorsi a pagamento concessi alle grandi banche.

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