X

Bce, Draghi abbassa i tassi allo 0,15%, quello sui depositi delle banche a -0,1%

di Warsamé Dini Casali |5 Giugno 2014 20:15

Bce, Draghi abbassa i tassi allo 0,15%, il minimo storico

FRANCOFORTE – Bce, Draghi abbassa i tassi allo 0,15%, il minimo storico. La Bce ha tagliato il tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,15%: il costo del denaro non è mai stato così basso, l’attuale livello dei tassi è al minimo storico. Altra mossa di Draghi è il contestuale abbassamento del tasso sui depositi delle banche presso la Bce che arriva in territorio negativo, cioè al -0,1% per scoraggiare le banche dal parcheggiare soldi e incentivarle a riprendere ad erogare credito.

Il tasso sui prestiti marginali viene portato allo 0,4% dallo 0,75 per cento. I mercati, a partire dai grandi fondi di investimento, hanno reagito bene a una mossa largamente attesa della Bce: lo spread tra Btp a 10 anni e Bund tedesco è sceso immediatamente sotto i 160 punti.

Ecco le misure di politica monetaria per far ripartire la crescita nell’Eurozona per favorire i prestiti alla imprese annunciate da Draghi:

TASSI BCE – I tassi chiavi della Bce resteranno allo 0,15% per un periodo prolungato di tempo. “Se necessario agiremo ancora, anche con misure straordinarie”, ha detto Draghi. Il Consiglio dei governatori si è detto pronto ad intervenire con misure non convenzionali se le condizioni dell’economia dovessero peggiorare.

ACQUISTO ABS E MAXI PRESTITI –  In arrivo l‘acquisto di Abs (Asset backed securities), ovvero l’acquisto di una serie di prodotti bancari e titoli che impacchettano crediti, in modo da liberare le banche e favorire i prestiti alle imprese. In arrivo anche maxi-prestiti con aste liquidità a lunghissimo termine per aiutare “l’economia reale, oltre alla riduzione dei tassi”.

DUE NUOVI PRESTITI ALLE BANCHE DA 400 MILIARDI – Draghi annuncia due nuovi round di Ltro (Long term refinancing operation), il programma di rifinanziamento a lungo termine a tassi agevolati a settembre e dicembre 2014. In sostanza   Bce mette sul tavolo 400 miliardi di euro in due tranches, settembre e dicembre 2014. Sono prestiti a lungo termine e tassi agevolati alle banche europee. Quindi le banche europee possono finanziarsi a ottimo mercato. Però Bce pone una condizione: i 400 miliardi prestati alle banche le banche li devono girare a imprese, soprattutto piccole e medie, e famiglie. Devono girarli e devono documentarlo. Se non lo fanno devono restituire i soldi alla Bce a interesse maggiorato, in pratica saranno multate.

Vanche qundi “obbligate” a prestare i soldi ma non per i mutui immobiliari. Draghi ricorda bene che la grande crisi del 2007 nacque in America per il troppo denaro che andava a finanziare mutui immobiliari da cui poi nacque la Grande Bolla immobiliare.

RIPRESA NEL 2015 – L’andamento del secondo trimestre dell’economia europea conferma “la graduale ripresa in atto. I più recenti risultati segnalano una moderata crescita anche nel secondo trimestre”, ma “le previsioni per la crescita economica nell’eurozona sono state corrette al ribasso nel 2014”. Le cose dovrebbero migliorare “nel 2015, con stime riviste al rialzo”. L’inflazione resterà a livelli bassi per i prossimi mesi e riprenderà a salire solo gradualmente nel 2015 e nel 2016. Ci sono progressi nell’eurozona dei deficit che dal 3% nel 2013 passeranno al 2,4% in media nel 2014 e per il 2015 e il 2015 è previsto un ulteriore declino. I debiti pubblici saliranno in media al 93,4% nel 2014, per poi declinare al 91% nel 2016. Sebbene siano stati fatti passi importanti nelle riforme per migliorare la competitività, queste sono avvenute in modo non uniforme in Europa. E c’è bisogna di continuare in questa direzione.

Scelti per te