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Borsa: Milano solita altalena. La Bce in soccorso dei Btp italiani

di Alessandro Avico |6 Settembre 2011 13:59

MILANO – Piazza Affari rimane particolarmente volatile rispetto alle altre Borse europee e oscilla tra territorio positivo e negativo: dopo un’ora e mezza dall’apertura l’indice Ftse Mib segna una crescita dello 0,11%, l’Ftse All Share un rialzo dello 0,03%. Nel corso di queste oscillazioni l’Ftse Mib, indice che da fine marzo 2009 ha sostituito il “vecchio” e pressocchè omologo Mib con il passaggio di Borsa italiana nel gruppo della Borsa di Londra, ha toccato il suo minimo storico a 14.151 punti. Il livello precedente più basso dell’Ftse Mib era stato toccato nel corso della seduta del 10 agosto scorso, che poi chiuse a quota 14.676 punti.

Si tratta di un dato soprattutto statistico: il “vero” minimo della Borsa di Milano è stato toccato il 9 marzo 2009 nel momento più difficile della crisi nata con i mutui subprime, con il Mib che chiuse a 12.621 punti.

Le banche centrali dell’area euro capitanate dalla Banca centrale europea starebbero anche oggi intervenendo per sostenere i prezzi dei Btp italiani. Lo scrive l’agenzia Reuters citando alcuni dealer, secondo cui gli acquisti avrebbero fatto scendere il premio di rendimento dagli oltre 370 punti segnati nei primi scambi.

Scatto della Borsa di Zurigo (+3,6% dopo aver segnato aumenti superiori anche ai quattro punti percentuali) con la decisione della Banca centrale svizzera di fissare un valore minimo per il cambio euro/franco a 1,20. Tra i titoli principali quotati a Zurigo, volano Swatch (+5,36%) e Abb (+5,09%), ma hanno chiaramente accelerato anche le banche: Ubs cresce del 5,04%, Julius Bear del 4,52%, Credit Suisse del 3,70%.

Il freno all’apprezzamento del franco svizzero annunciato dalla banca centrale elvetica aiuta i btp italiani sul mercato secondario. Lo spread di rendimento Btp-Bund di restringe a 355 punti dopo aver toccato, all’apertura dei mercati europei, un picco di 380 punti con il rendimento del Btp decennale che era salito sopra il 5,60%, ora ridimensionatosi al 5,56%.

Giù la borsa di Tokyo. Non scendeva così in basso da oltre due anni, dall’aprile 2009. Chiude a 2,21%: al termine delle contrattazioni il Nikkei, l’indice dei 225 titoli guida, ha registrato una flessione del 2,21% a 8.590,57 punti, 193,89 in meno rispetto alla seduta precedente.

Anche l’altro indice di riferimento, il Topix, ha fatto segnare un deciso calo pari all’1,93% a 741,20 punti, 14,62 in meno rispetto a ieri. La piazza giapponese ha seguito il tonfo della altre borse asiatiche che hanno risentito del lunedi’ nero vissuto in Europa. Nel frattempo non si ferma la corsa dello yen che è volato ai massimi da sei mesi sull’euro a quota 107,96. Un declino che è sempre stimolato dalle inquietudini degli investitori sulla crescita mondiale e sul debito europeo. Negativa anche la chiusura della borsa sudcoreana, che scende al -1.07%.

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