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Bpm, rinnovo vertici: Giuseppe Castagna in pole. Fabrizio Viola resta a Montepaschi

di admin |10 Gennaio 2014 17:59

Piero Giarda, presidente di Bpm: deciderà sul rinnovo dei vertici (LaPresse)

MILANO — Banca Popolare di Milano: non sarà Fabrizio Viola, amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena, ad assumere l’incarico di consigliere delegato.

Prende quota la candidatura di Giuseppe Castagna, ex direttore di Intesa SanPaolo per la Banca dei Territori, già – scrive Federico De Rosa sul Corriere della Sera – “sondato da Andrea Bonomi per guidare Bpm al posto di Piero Montani”.

Su Viola l’ultima parola l’avrebbe detta, secondo De Rosa, la Banca d’Italia, dalla quale è andato in visita mercoledì il presidente di Bpm, l’ex ministro del governo Monti Piero Giarda.

“È possibile che la Vigilanza abbia ritenuto necessario garantire la continuità a Siena, dove dopo la sconfitta nel braccio di ferro con la Fondazione sull’aumento di capitale la situazione è tornata fluida. Il presidente di Mps, Alessandro Profumo, ha convocato il consiglio per martedì 14. È la prima occasione di confronto dopo l’assemblea di fine dicembre e servirà certamente a chiarire le posizioni del management e definire i prossimi passi. Sul mercato c’era attesa per la decisione di Viola, che a questo punto dovrebbe confermare il suo impegno.

Il nuovo consiglio di gestione di Bpm dovrebbe ricevere l’investitura la prossima settimana. E’ possibile che rispetto alla data del 14, in cui Giarda ha messo in agenda una riunione del consiglio di sorveglianza, possa esserci uno slittamento di qualche giorno”.

Oggi, venerdì 10 gennaio, Giarda ha scritto una lettera ai dipendenti e agli amministratori di gestione, proprio in vista “della decisione più importante del suo mandato”, la nomina del consiglio di gestione:

“Siamo liberi da condizionamenti e opereremo per una scelta che sia, nella ristrettezza dei tempi che abbiamo davanti a noi, nell’esclusivo interesse della banca”.

“Non sono in grado, né saprei farlo, di promettere miracoli. So che ci sarà bisogno da parte di tutti, e soprattutto da parte degli amministratori, di una dedizione assoluta all’obiettivo della redditività e della crescita patrimoniale, di una disponibilità al dialogo, nonché di rigore nelle decisioni e di sobrietà nei comportamenti”.

Il consiglio di sorveglianza, sottolinea l’ex ministro nella missiva, “si sta preparando per assumere la decisione più importante del suo mandato: nominare il consiglio di gestione e il presidente e legale rappresentante della banca e indicare il consigliere delegato, cui verranno affidate le responsabilità di coordinare e organizzare il lavoro di manager e dipendenti tutti nei prossimi due anni”.

Nella sua lettera Giarda ricorda quindi che martedì scorso “si è tenuta la prima riunione del consiglio di sorveglianza nella composizione votata dall’assemblea del 21 dicembre scorso. I programmi ispiratori delle liste da cui provengono i consiglieri eletti con il voto capitario hanno molti elementi in comune, tra i quali il riconoscimento del valore della Cooperativa, l’affermazione del principio di autonomia della Banca e l’obiettivo di riportare la Banca e il Gruppo su un percorso di crescita e di redditività, con una adeguata struttura patrimoniale. Su questi obiettivi concordano, lo posso testimoniare, tutti gli attuali componenti del Consiglio”.

“Non mi sono ignote le difficoltà che il sistema bancario sta incontrando nello sforzo di superare la crisi che lo ha colpito a partire dal 2008 e nemmeno le difficoltà specifiche della nostra Banca – scrive l’ex ministro -, inclusi i sacrifici affrontati negli anni più recenti da chi vi lavora e da chi vi ha investito i propri risparmi”.

“La partecipazione appartiene alla storia di Banca Popolare di Milano. Stateci tutti vicini e spingeteci a fare meglio – conclude -: con il vostro lavoro e la guida del nuovo consiglio di gestione, Bpm può guardare con fiducia al proprio futuro”.

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