Amoroso, dello studio Gianni-Origoni-Grippo-Cappelli, è un esperto di diritto societario dello studio Negri-Clementi. Pezzolo è anch’esso un giurista e Succi è socio dello studio Bonelli-Erede-Pappalardo, dovrebbero parlare tutti la stessa lingua. Messo in stand-by il riassetto prosegue il botta e risposta, con triangolazione sulla stampa. I Malacalza rendono nota la risposta inviata alla Bicocca. Rivendicano come “un diritto” l’acquisizione del 13% di Camfin, proporzionale alla loro quota in Gpi ma ora è troppo tardi perché “nel frattempo sono sopravvenute circostanze che hanno mutato radicalmente i termini del nostro interesse”.
Tra le righe si legge che l’idea di rimanere in una Camfin delistata non piace né’ tantomeno quella di uscirne definitivamente accettando l’offerta cash di Tronchetti e i Malacalza vedono un tranello in quella disponibilità arrivata solo “nel momento in cui avevate finalmente apprestato gli strumenti per determinare un contesto che avrebbe comportato lo snaturamento della nostra partecipazione in Camfin”.