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Disoccupati, scoraggiati, cassintegrati. Cgil: “4 mln di italiani in sofferenza”

di Emiliano Condò |8 Settembre 2012 11:48

Operai Alcoa protestano a Roma (LaPresse)

ROMA, 8 SET – Disoccupati, scoraggiati e cassaintegrati. Chi il lavoro non ce l’ha, non lo trova, lo sta perdendo o non lo cerca più. In totale, secondo la Cgil fa 4.4 milioni di persone in “sofferenza occupazionale”.

La Cgil fa il conto spiegando che nel secondo trimestre ai 2,7 milioni di disoccupati censiti dall’Istat vanno aggiunti 1.687.000 persone tra ‘scoraggiati’ (coloro che non cercano lavoro poiché pensano di non trovarlo) e cassaintegrati.

Secondo il sindacato nello stesso periodo del 2007, quindi nel periodo pre-crisi, si trovavano nell’area del disagio occupazionale 2.475.000 persone. L’aumento perciò negli ultimi 5 anni  è stato del 77%. Il dato emerge da uno studio dell’Ires che sottolinea come nel nostro Paese l’inattività sia un fenomeno molto più diffuso rispetto al resto dell’Europa.

Dentro quest’area – si legge nella ricerca – ”si trova una parte rilevante di esclusi dal mondo del lavoro non formalmente riconosciuti come disoccupati. Sarebbe altrimenti inspiegabile un tasso di disoccupazione nella media e  un tasso di occupazione molto piu’ basso di quello europeo”.    ”Le motivazioni dell’inattivita’ sono molteplici – spiegano Raffaele Minelli, presidente dell’Ires e Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio – ma la forza lavoro potenziale rilevabile al suo interno e’ appunto di oltre tre milioni di persone”.

”E’ una simulazione molto realistica e prudenziale della vera area di disagio occupazionale – affermano – e rappresenta l’ immagine, purtroppo più vera e drammatica, di come la crisi ha colpito il lavoro. A questi milioni di persone non si può dire che la prospettiva di essere  travolti dalla crisi si è allontanata. E’ evidente che il lavoro è il principale fattore non affrontato dal Governo per uscire dalla crisi”.

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