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Voucher baby sitter per l’emergenza coronavirus? E’ già boom di iscritti sulla piattaforma lavoro

di redazione Blitz |5 Marzo 2020 19:56

Voucher baby sitter per l'emergenza coronavirus? E' già boom di iscritti (Nella foto Ansa operazioni di sanificazione in un asilo)

Voucher baby sitter per l’emergenza coronavirus? E’ già boom di iscritti (Nella foto Ansa operazioni di sanificazione in un asilo)

ROMA – Neanche il tempo di annunciare l’ipotesi di voucher baby sitter per l’emergenza coronavirus, ed è già un proliferare di tate pronte a prendere servizio. Lo segnala Sitly, la piattaforma che mette in rete famiglie e lavoratori per l’infanzia, che in poche ore ha registrato un boom di iscrizioni. 

Come è noto da giovedì 5 marzo le scuole di tutta Italia sono chiuse. Un bel guaio per le famiglie, che significa figli a casa in orario di lavoro. Per una settimana almeno, ammesso che la sospensione non venga prolungata. E chi bada a loro? Il telelavoro non sempre basta e i nonni, colonna del welfare in Italia, andrebbero essi stessi tutelati, come ha spiegato la ministra per la Famiglia Elena Bonetti. Di qui l’ipotesi di un voucher babysitter, “per dare anche la possibilità di evitare troppo contagio tra i bambini e i nonni”.

Ed ecco che sul sito di Sitly, che conta già 700 mila iscritti, in men che non si dica c’è stato un incremento del 50% di offerte di lavoro come baby sitter e un aumento del 20% di genitori registrati. 

“E’ chiaro che i nonni rappresentano la prima scelta – spiegano gli operatori della piattaforma – i genitori, con le scuole chiuse, non sanno a chi altri affidarsi per la cura dei figli durante l’orario di lavoro. Ma stiamo registrando in queste ore numeri significativi per quanto riguarda le baby-sitter: gli iscritti sono stati migliaia in più in poche ore e centinaia le famiglie. E’ chiaro che queste ultime spesso cercano soprattutto persone fidate che già conoscono, ma nonostante tutto il dato ci dice che si è aperti anche a nuovi colloqui e di questo non abbiamo conteggio”.

Dalle registrazioni dei lavoratori che si iscrivono al sito Sitly, è possibile tracciare un profilo delle tate attualmente sul mercato. Secondo i form compilati sulla piattaforma, il 37% degli iscritti sono studenti e il 36% disoccupati. Il 47% ha tra i 20 e i 30 anni, il 17% tra i 16 e i 20 anni, il 13% tra i 30 e i 40 mentre il 12% ha tra i 50 e i 16 anni.

Intanto si muovono pure le associazioni sindacali. Per Andrea Zini, vice presidente di Assindatcolf, il sindacato dei datori di lavoro domestico, “con le scuole chiuse in tutta Italia ci aspettiamo un’impennata delle richieste per personale addetto alla cura e sorveglianza dei bambini, ma attenzione perché quello della baby sitter non è un lavoro informale: anche se per poche ore al giorno è necessario contrattualizzare la lavoratrice. Ecco perché chiediamo al Governo e al ministro Bonetti, che ha annunciato misure a sostegno delle famiglie per l’assunzione delle baby sitter, che queste siano legate a regolari contratti di lavoro”.

“Da quando sono state applicate le prime misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus – prosegue – nella sola regione Lombardia, a causa della paura e della diffidenza nel far entrare in casa lavoratori sconosciuti, abbiamo registrato un calo del 50% delle assunzioni per il personale domestico. Con i nuovi provvedimenti che interessano tutto il territorio nazionale immaginiamo che la situazione cambierà – prosegue – soprattutto nel caso delle baby sitter. Attenzione però, a chi assumiamo, poiché non tutti hanno la preparazione per occuparsi dei bambini, in particolar modo se non autosufficienti. Ricorrere ad un regolare contratto può aiutare anche su questo fronte, verso il quale devono essere indirizzate le famiglie. Se non vogliamo che la percentuale dei lavoratori in nero (già oggi il 60% del totale) cresca a dismisura – conclude Zini – è necessario mettere in piedi dei meccanismi fiscali che incentivino all’assunzione, a partire da quelli che sono in queste ore allo studio del governo”.

Fonte: Ansa

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