Decreto dignità, via libera dal Cdm. Stretta sulle imprese che delocalizzano, più caro licenziare

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2018 - 22:56 OLTRE 6 MESI FA
Decreto dignità, via libera dal Cdm. Stretta sulle imprese che delocalizzano, più caro licenziar

Decreto dignità, via libera dal Cdm. Stretta sulle imprese che delocalizzano, più caro licenziare (Foto Asa)

ROMA – Via libera dal Consiglio dei ministri al “decreto dignità”: arriva la stretta sui contratti a termine e il raddoppio dell’indennizzo di licenziamento, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] ma le misure non valgono per i contratti della pubblica amministrazione.

I contratti a termine non possono durare più di 24 mesi e dopo i primi 12 devono essere giustificati dalle causali e a ogni rinnovo costeranno lo 0,5% in più. L’indennizzo di licenziamento senza giusta causa raddoppia.

Tra le altre misure, anche il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo. “Abbiamo vietato la pubblicità per il gioco di azzardo, c’è chi è preoccupato per i contratti in essere gli abbiamo dato un po’ di tempo per risolverli. Siamo il primo Paese in Europa a farlo, mettiamo per la prima volta al centro le persone”, ha annunciato il vice premier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio dopo il Cdm.

Nel decreto, secondo quanto previsto da una delle ultime bozze, è previsto un pacchetto fisco ‘light’ con ritocchi al redditometro. C’è anche lo slittamento della scadenza dello spesometro al 28 febbraio (dal 30 settembre) e lo stop allo split payment solo per i professionisti.

Rivista la norma sulle delocalizzazioni che farà scattare multe da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto per le imprese che delocalizzano “entro cinque anni dalla data di conclusione dell’iniziativa agevolata”. Una prima versione indicava un arco temporale di 10 anni. La stretta resta sia per chi lascia l’Italia per un Paese extraeuropeo si per chi trasferisce l’attività, anche in parte, in uno dei Paesi dell’Unione. Il beneficio, inoltre, andrà restituito con gli interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali.