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Dopo Dexia, Erste Group: salvato dall’Austria, affonda nei debiti

di Warsamé Dini Casali |10 Ottobre 2011 13:50

VIENNA – Dopo Dexia, un’altra banca soccombe di fronte alla crisi dei debiti sovrani europei: Erste Group, primo istituto finanziario austriaco, ha annunciato perdite shock del valore di 700/800 milioni nel 2011. Per questo ha deciso che non rimborserà quest’anno il mega prestito da 1,22 miliardi di euro che lo Stato austriaco gli ha versato nel 2008, all’epoca della crisi dei subprime.  La banca dovrà procedere a svalutazioni in relazione alle obbligazioni – verso cui è esposta – di Paesi europei in crisi e alle partecipazioni detenute nell’Europa del’Est (in particolare in Ungheria e Romania).  Il titolo di Erste Grup ha perso immediatamente il 17% in Borsa appena è stata diffusa la notizia.  Erste è anche accreditato come il secondo maggiore istituto di credito operante in Europa orientale.

Notizia per nulla incoraggiante sul fronte della tenuta delle banche. In pochi giorni le principali banche di due paesi importanti come Austria e Belgio hanno fatto crack, nonostante i ripetuti tentativi di salvataggio da parte dei governi. Dexia, il colosso finanziario-assicurativo franco-belga, è stata addirittura nazionalizzata, per la parte controllata dal Belgio, come primo atto del nuovo esecutivo appena insediato, dopo che per 500 giorni era rimasto vacante. Ora è il momento di Erste: la paura del contagio sistemico adesso è più che giustificata.

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