Se per il ministro delle Riforme leghista Umberto Bossi, il federalismo è in “cassaforte”, per quello della Semplificazione Roberto Calderoli ha già avvertito che i decreti andranno in Consiglio dei ministri il 1° ottobre, almeno quello sul fisco regionale.
“I problemi riguardano soprattutto il provvedimento che sancisce l’addio alla spesa storica a partire dal 2013 e fissa in un paniere di tre regioni – da scegliere tra le cinque che nel 2011 saranno in equilibrio finanziario e avranno la bollinatura di qualità della Salute – i «benchmark» da finanziare e perequare al 100% lungo tutto lo Stivale”, spiega il Sole 24 Ore.
Dal Veneto Zaia dice: “I treni in corsa non si possono fermare, l’obiettivo è andare avanti a cento all’ora perchè al Governo servono i pareri sui decreti. Vogliamo prendere decisioni tutti insieme, ma poi alla fine ognuno risponde per sè”. Sui costi standard, Zaia spiega che “c’è un problema di fiducia”.
Il presidente del Lazio Renata Polverini replica che “ci sono dei motivi di divergenza per le Regioni del centrosud: per noi, ad esempio, la sperimentazione sulla sanità è troppo penalizzante, e vogliamo vedere davvero come si arriva sui costi standard perchè non bisogna mettere in discussione lunità del Paese. Il federalismo è un processo che tutti vogliamo, ma le realtà delle Regioni sono completamente diverse e richiedono risposte diverse”.