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Finmeccanica, Alenia chiude tre siti. Sindacati contro

di Maria Elena Perrero |16 Settembre 2011 21:02

ROMA, 16 SET – Chiusura dei siti di Casoria, Venezia e Roma, cassa integrazione per il trasferimento di 1.000 lavoratori, accompagnamento alla pensione con cassa integrazione e mobilità per altri 1.200 e esternalizzazione di 500 risorse, controbilanciate però dall'assunzione di 500 nuove unità. Sono questi alcuni dei punti previsti dal piano di riassetto di Alenia Aeronautica, in cui sarà incorporata Aermacchi.

Le proposte di riorganizzazione sono state presentate ai sindacati che però hanno già espresso tutte le loro perplessità per un piano che, a dirla con la Fim, lascia ben intendere quale sarà la ristrutturazione ma non quale sarà il rilancio del gruppo. Secondo la sigla infatti, le potenzialità del gruppo ''restano solo sulla carta e non hanno concretezza''.

Drastica la Fiom, secondo cui il piano così com'è è ''insostenibile e va modificato''. La Uilm teme invece in particolare per i riflessi negativi e le conseguenze pesanti sulla Campania.

In dettaglio, il piano prevede il trasferimento della sede legale da Pomigliano d'Arco a Venegono (Varese), la chiusura di tre siti e il trasferimento di 1.000 lavoratori in totale verso Nola e Pomigliano da Casoria, verso AgustaWestland e Superjet da Venezia e verso Torino e Napoli da Roma. Il passaggio sarà gestito grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali, che coinvolgeranno peraltro altri 1.200 dipendenti che saranno accompagnati alla pensione.

L'esternalizzazione riguarderà logistica e magazzini, servizi di guardia e amministrativi, per un totale di 500 persone.

Alenia assicura però che a fronte della riorganizzazione gli investimenti ci saranno. Il piano si basa infatti, secondo la società di Finmeccanica, su una serie di investimenti mirati che riguarderanno sia l'area civile che quella militare e che saranno garantiti utilizzando risorse finanziarie interne disponibili proprio ''grazie a un programma di ottimizzazione dei processi interni ed esterni e la razionalizzazione dei siti industriali''.

''Le iniziative intraprese – afferma l'amministratore delegato Giuseppe Giordo, ricordando la difficile congiuntura economica mondiale e la costrizione dei budget per la difesa – consentiranno il rilancio del Gruppo per affrontare al meglio il futuro''.

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