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Gas, l’Italia non può reggere un taglio prolungato dalla Russia: effetto non voluto delle sanzioni per l’Ucraina

di Enrico Pirondini |26 Febbraio 2022 12:57

Gas, l'Italia non può reggere un taglio prolungato dalla Russia: effetto non voluto delle sanzioni per l'Ucraina

Ucraina, pronte le sanzioni allo Zar Putin. Nel mirino di Europa e USA c’è di tutto: commercio, banche,  forniture di gas.

Persino video giochi, tablet, smartphone. Obiettivo: crollo del Pil russo e massiccia fuga di capitali.  Scenario inquietante come sostiene pure il ministro delle Finanze Anton Siluanov, l’uomo che tiene la cassa dell’aspirante Imperatore.

Ma è anche un terreno scivoloso per l’Europa che ha prestato miliardi di dollari al Cremlino e rischia di non vederli più. E allora che fare? Bruxelles, al solito, è divisa, specie sul nodo energia. E l’Italia si domanda: possiamo reggere ad un eventuale taglio del gas?

No, non possiamo reggere col gas. Massimo qualche mese. Poi andiamo a tappeto.

Naturalmente  l’Italia chiederebbe  a Putin di rinegoziare le sanzioni ma mica è facile. Le forniture sono già calate del 25% ma i prezzi sono quadruplicati. Gazprom – l’azienda energetica russa parzialmente controllata dallo Stato, sta facendo un sacco di soldi. Mai così tanti negli ultimi dieci anni. È la numero uno (al mondo) di gas naturale con un fatturato di oltre 150 miliardi di dollari. 

L’Università Bocconi di Milano ha fatto due conti con il consueto rigore ed è arrivata ad una conclusione poco lusinghiera. Dice infatti il prof. Matteo Villa che è pure un ricercatore ISPI (l’Istituto  specializzato in analisi geopolitiche e delle tendenze politiche-economiche globali).

“Con l’arrivo della primavera e dell’estate potremo resistere, ma non potremo sopportare un altro inverno con prezzi così alti. Impossibile reggere alle sanzioni sul gas. Libia e Algeria inviano la metà del gas che potrebbero esportare ma non sono in grado di estrarlo. La Russia è l’unico fornitore vicino. Dunque la dipendenza dell’Italia salirà “.

Le sanzioni per l’Europa più difficili da sopportare? Sono tanti i settori che temono la ghigliottina dello Zar. I mobili, le commodity come il rame, la moda, l’agroalimentare. Una perdita stimata 3,5 miliardi. Certo importante, ma sopportabile. Il vero problema resta il gas. Siamo tra i maggiori consumatori d’Europa. Una bella grana. Per il Governo e per noi.

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