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Giallo Grecia: paga o non paga i 450 mln al Fmi? Da Atene ricatti e smentite

di Warsamé Dini Casali |2 Aprile 2015 10:41

Giallo Grecia: paga o non paga i 450 mln al Fmi? Da Atene ricatti e smentite

ROMA – Giallo Grecia: paga o non paga i 450 mln al Fmi? Da Atene ricatti e smentite. Prima le perplessità dell’Europa (il 30 marzo) su un piano “frammentario”, praticamente irricevibile (scritto in greco, inviato con una chiavetta Usb) per un nuovo programma economico interno di Atene al fine ottenere una nuova tranche di aiuti. Ieri la dichiarazione (poi smentita) del ministro dell’Interno greco (riportata dal tedesco Spiegel) a proposito della minaccia/ricatto di  non rifondare i 450 milioni della rata del credito con il Fondo Monetario Internazionale se soldi dai creditori internazionali non fossero giunti entro il 9 aprile.

Se entro il 9 aprile non riceveremo niente (dai creditori internazionali), prima pagheremo stipendi, affitti e pensioni qua in Grecia e preghiamo i nostri partner all’estero di comprendere che non potremo pagare puntualmente i 450 milioni di euro dovuti al Fmi. (Nikos Voutsis, ministro degli interni greco intervistato da Der Spiegel).

La Grecia intende onorare o meno i suoi impegni? Più passano i giorni e più l’ondivaga condotta del governo Tsipras finisce per disilludere e scontentare anche chi non  era pregiudizialmente scettico nei confronti di Atene come dalle parti di Berlino. A meno che non fosse un pesce d’aprile, ieri dal Governo greco sono arrivate rassicurazioni incoraggianti: “Impossibile” che la Grecia non rispetti la scadenza del 9 aprile per quanto riguarda il rimborso del debito al Fondo Monetario Internazionale, ha dichiarato il portavoce del governo ellenico, Gabriel Sakellaridis, smentendo quindi le voci di stampa su un probabile rinvio del pagamento.

Sul piano da riscrivere c’ è stata “una conference call positiva” tra la Grecia e l’Eurogruppo con “punti di vista convergenti”, ha detto un funzionario del ministero delle finanze greco, secondo quanto riferisce Bloomberg. Il funzionario ha spiegato che Atene resta ferma sui contratti collettivi di lavoro, non farà tagli alle pensioni integrative e avrà bisogno di una nuova tassa sugli immobili per il 2015. Ha aggiunto che il governo ha inviato una mail di 26 pagine al ‘Brussels Group’, ex troika, fornendo più dettagli sul piano di riforme di Atene.

Si spera, perché il giudizio dei funzionari dell’Eurozona sul documento presentato poteva essere riassunto così: ci state prendendo in giro. Letteralmente: “le proposte sono frammentarie, vaghe e i colleghi greci non sono stati in grado si spiegare tecnicamente cosa comportassero alcune di queste”, quindi, “speriamo che la prossima settimana presentino qualcosa di più competente”.  Speriamo.

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