Emma Marcegaglia critica l’assenza di misure strutturali nella manovra, Silvio Berlusconi risponde stizzito e la invita a “rileggerla meglio”. Tra botta e risposta, però, si mette in mezzo anche il quotidiano di famiglia del premier, “Il Giornale” che dedica alla presidente degli industriali due pagine piene di critiche.
A prendersela con la leader degli industriali è soprattutto Nicola Porro che scrive un lungo commento dal titolo “La Marcegaglia predica bene ma…”. Secondo il giornalista, quando la presidente di confindustria inizia un suo discorso con la formula “signor presidente, cari ministri, cari amici” conviene “darsela a gambe, andare al bar, giocare al videopoker, fumare una sigaretta o flirtare”. Insomma, va bene qualsiasi tipo di occupazione diversa dallo starla a sentire. Un’affermazione che, evidentemente, secondo Porro vale ancora di più quando la Marcegaglia osa discutere le scelte fatte da Berlusconi.
Il Giornale, quindi, si lancia in un confronto tra la “predicazione” e la “razzolata” della Marcegaglia. E il termine di paragone è il gruppo editoriale di Confindustria, il Sole 24 Ore. Scrive Porro che mentre la Marcegaglia chiede rigore sulla spesa pubblica invocando un taglio di almeno un punto di Pil, il Sole 24 Ore negli ultimi 10 anni, secondo quanto pubblicato nel documento redatto dagli azionisti, ha speso “130 milioni di euro per linee esterne”.
Non solo: la Marcegaglia predica trasparenza ma poi, nel bilancio, sempre secondo Porro, “manca del tutto una cifra chiara e netta sul numero delle copie vendute”. Discorso analogo sulla crescita: “Chi non sa garantire crescita – ha detto la presidente degli industriali – si assume una grande responsabilità”. Peccato, replica ironico il Giornale “che il gruppo abbia perso il 70%” del suo valore in borsa. Cosa accadrebbe all’Italia, si chiede sarcastico Porro, “se fosse gestita come l’azienda di casa”?