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Grecia, l’Ue: “Negoziato non riuscito”. La Germania: “Stiamo perdendo la pazienza”

di Gianluca Pace |14 Giugno 2015 20:45

Alexis Tsipras (foto Ansa)

ROMA – “Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi”, così la portavoce dell’esecutivo Ue Annika Breidthardt ammette il fallimento del negoziato tra la Grecia e l’Unione europea. L’attenzioni si sposta ora alla riunione del prossimo Eurogruppo il 18 giugno.

“Ulteriori discussioni – aggiunge la portavoce – dovranno trovare spazio all’Eurogruppo”. E mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel sceglie la strada del silenzio, il numero due del governo di Berlino, Sigmar Gabriel attacca: “La Germania non si farà ricattare, vogliamo aiutare la Grecia a rimanere nella zona euro, ma non è solo il tempo che comincia a mancare, tutta l’Europa sta perdendo la pazienza”.

Secondo quanto spiega Breidthardt, portavoce dell’esecutivo comunitario per gli Affari economici e finanziari, la distanza significativa è “nell’ordine dello 0,5-1% del Pil, o l’equivalente di due miliardi di euro, di misure fiscali permanenti su base annuale. Inoltre la proposta greca resta incompleta”.

Non sarebbero bastate, dunque, le concessioni di Tsipras che avrebbe accettato un taglio a stipendi e pensioni, ma solo per le fasce più alte. A tenere distanti le parti sono gli obiettivi dell’avanzo primario per i prossimi anni: le istituzioni chiedono l’1% del Pil per quest’anno, il 2% per il 2016, il 3% per il 2017 e il 3,5% a partire dal 2018; l’ultima offerta di Atene era dello 0,75% per quest’anno, e dell’1,75% per il 2016.

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