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Imu seconda casa: tassa maggiorata se non è affittata?

di Alberto Francavilla |25 Aprile 2012 9:24

ROMA – Imu sulla seconda casa maggiorata se l’immobile non è affittato? E’ questa la possibile “nuova stangata” che potrebbe abbattersi sui proprietari di case. La faccenda è spiegata da Mario Sensini sul Corriere della Sera. Il provvedimento potrebbe colpire, spiega il giornalista del Corriere, per esempio anche chi possiede una villa per le vacanze oppure chi possiede un appartamento nel quale vi abita un figlio (che di solito in questi casi non paga l’affitto).

Stando a quanto scrive Sensini, l’idea sarebbe dei Comuni: se avessero bisogno di racimolare altri fondi (e probabilmente ne avranno bisogno, visto che le previsioni di gettito dalla prima rata dell’Imu sembra non coprire i buchi nei bilanci), i sindaci preferirebbero dunque intervenire su questi immobili, piuttosto che innalzare ancora l’aliquota sulla prima casa.

Come funziona oggi

Attualmente, spiega Sensini, che l’appartamento sia affittato o meno, oggi, ai fini dell’Imu non cambia nulla. L’aliquota resta quella delle seconde case, lo 0,76% che i sindaci possono aumentare o diminuire di 0,3 punti percentuali. La tassa può dunque oscillare tra lo 0,46 e l’1,06% e tra i pochi Comuni che hanno già deciso il livello delle aliquote alcuni, importanti, come Firenze, hanno già deciso di applicare sulle seconde case che siano sfitte l’aliquota più alta.

Perché vogliono ritoccare l’Imu

La differenza tra gettito fiscale e saldo in bilancio, puntualizza Sensini, potrebbe essere alla base del ritocco delle aliquote, che si renderebbe necessario se davvero, come sostengono i sindaci, il gettito della prima rata da pagare entro il 18 giugno, facesse emergere un buco nei conti del 2012 che il governo non può sforare senza mettere a rischio l’obiettivo del pareggio di bilancio l’anno prossimo. E la possibilità c’è, perché i dati raccolti dall’Associazione dei Comuni con i questionari inviati ai sindaci, denotano uno scarto di un certo rilievo tra il gettito stimato dall’esecutivo (21 miliardi di euro, 10 ai Comuni e 11 destinati all’erario, quindi alla riduzione del deficit pubblico dello Stato) e quello previsto dai Comuni nelle loro stime.

Imu una tantum? No, grazie

Sembra tramontare, conclude Sensini, l’ipotesi che l’Imu sia applicata una tantum (ossia solo per il 2012, come vorrebbe ad esempio il Pdl). Infatti, spiega il giornalista, pare che il governo e i Comuni stiano studiando come “irregimentare” il tributo, che attualmente viene considerato in via “sperimentale” per il 2012.

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