Lauree e stipendi: quella in giurisprudenza è carta straccia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Giugno 2019 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Lauree e stipendi: quella in giurisprudenza è carta straccia

Lauree e stipendi: quella in giurisprudenza è carta straccia

ROMA – Si amplia per i giovani italiani il divario temporale tra la laurea e il primo impiego, con un intervallo medio di circa 10 mesi, più alto di quello di 5 anni fa. Secondo i dati di Almalaurea, nel 2017 per la prima volte alcune categorie hanno visto ridursi i tempi di attesa per l’impiego dopo la laurea. Altre non hanno registrato miglioramenti.

Primo contratto, ultimi gli avvocati. Rispetto al 2012 accelerano il passo gli avvocati che oggi devono aspettare ‘solo’ 17,1 mesi contro i 20 del 2012. Un’attesa che fa di loro i meno fortunati tra i professionisti in ripresa. Seguono i biologi con 13,3 mesi e gli specialisti in contabilità con 10,8. Va meglio per veterinari e geologi con 8,5 mesi di attesa, i dentisti con 8 mesi e gli ingegneri elettronici che attendono un solo semestre.

L’accesso al mondo del lavoro è peggiorato invece per altri professionisti, come gli ingegneri meccanici che registrano un rallentamento nonostante un ancora veloce accesso al mondo del lavoro: 6,7 mesi. Lungo è invece il cammino che porta in ufficio per psicologi, clinici e psico-terapeuti che trascorrono circa 15,7 mesi a spasso tra la laurea e il primo impiego. Ed era così anche nel 2012 (15,6 mesi). Agronomi e forestali restano fuori per 10,87 mesi, seguono gli architetti con 7,9, i farmacisti e gli ingegneri edili e ambientali con 7,4 mesi.

10 mesi per firmare il primo contratto. La media, spiega Il Sole24Ore, sconta ancora gli effetti della crisi: nel 2012, “annus horribilis” con il Pil italiano in caduta del 2,4% un giovane laureatosi 5 anni prima in una delle 14 professioni esaminate da Almalaurea aveva bisogno di 9,7 mesi per trovare un ‘occupazione. Nel 2017 si era a quota 10,2. E il risultato non cambia se ci focalizziamo sull’intervallo di tempo trascorso tra l’inizio della ricerca di un’occupazione (e non il conseguimento del titolo) e la sua conclusione positiva. In media ci vogliono ancora 7 mesi. Due in più rispetto al 2012, ma uno in meno rispetto al 2016.

Retribuzioni: scendono quelle di avvocati e ingegneri. Un segnale di sereno arriva dalle retribuzioni a 5 anni dal titolo, che hanno ricominciato a salire quasi per tutte le professioni analizzate da Almalaurea. Fanno eccezione specialisti in contabilità, i legali e – a sorpresa – gli ingegneri. A seconda della specializzazione. Edili, meccanici e industriali registrano il segno meno seppure gli stipendi si aggirino intorno ai 1.466 euro nette per i primi, 1.826 euro per i secondi e 1.783 per i terzi.

Fanno eccezione gli ingegneri elettronici, gli unici che hanno visto la busta paga gonfiarsi a 1.914 euro dai 1.836 del 2012. Quanto ai legali, hanno visto scendere i corrispettivi netti da 1.129 euro a 1.052 mentre i contabili sono passati da 1.61 euro a 1.544. Buone notizie anche per architetti. Geologi veterinari. Biologi, agro nomi, farmacisti e dentisti che hanno visto aumentare i loro compensi. Lo stesso vale per gli psicologi e terapisti che tuttavia non superano la soglia dei 1.000 euro. (fonte Agi)