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Letta: “Dismissioni per 12 mld. Venderemo quote Eni, Fincantieri, Cdp…”

di Daniela Lauria |21 Novembre 2013 15:00

Letta: “Dismissioni per 12 mld. Venderemo quote Eni, Fincantieri, Cdp…”

ROMA – Dismissioni su Enav, Stm, Fincantieri, Cdp Reti, Grandi stazioni. Il Consiglio dei ministri ha dato il via al maxi piano di privatizzazioni volto ad abbattere il debito pubblico e a convincere l’Ue sulla possibilità di fare investimenti aggiuntivi lasciando invariato il rapporto tra deficit e Pil. Lo ha detto il premier Enrico Letta in conferenza stampa a Palazzo Chigi, annunciando che l’operazione complessivamente “dovrebbe far entrare tra i 10 e i 12 miliardi di euro” nelle casse dello Stato, di cui la metà andrà a ridurre il debito nel 2014 e il resto a “ricapitalizzazione della Cdp”.

Il presidente del Consiglio ha spiegato che si tratta di “un primo passaggio”, di un “primo pacchetto” di cessioni di quote societarie.

“Nei prossimi giorni i soggetti toccati che sono principalmente il ministero agiranno”, ha aggiunto il premier illustrando il contenuto delle decisioni prese nel corso della riunione di governo. Questo “primo pacchetto di privatizzazioni”, ha sottolineato, “è finalizzato a dare una prima risposta” all’esigenza che nel 2014 non soltanto il deficit resti sotto controllo, ma anche il debito “per la prima volta da cinque anni a questa parte” inizi un “percorso di discesa”. Un passaggio importante, ha rilevato Letta, “per convincere la Commissione europea a dare ulteriori margini di flessibilità per il 2014”.

Entrando nel dettaglio del “pacchetto di cessioni”, il presidente del Consiglio ha spiegato che si tratta di “alcune partecipazioni dirette e indirette”. Oltre a Sace, Letta ha citato: Stm, Enav, Fincantieri, Cdp Reti, Cdp Tag e le grandi stazioni, ovvero le attività commerciali presenti nelle stazioni ferroviarie.

Nel pacchetto di cessioni deciso in Cdm c’è anche una “operazione di buyback che riguarda Eni che comporterà la cessione di un 3%, senza che questo comporti l’andare sotto il 30%”.”Abbiamo deciso di intervenire  – ha spiegato Letta – nelle partecipazioni dirette e indirette con la cessione di quote non di controllo, tranne il caso della Sace, per la quale la presenza privata, come per le consorelle europee, sarà maggiore”.

Quanto alla Spending Review  Letta ha spiegato che le risorse che saranno risparmiate saranno finalizzate ad ”un’ulteriore riduzione delle tasse sul lavoro”. Il premier ha poi annunciato che il pagamento degli acconti fiscali ”viene spostato dal 30 novembre al 10 dicembre”.

Slittano, invece, lo stop alla seconda rata Imu – per il quale resta il nodo dei terreni agricoli – e la rivalutazione di Bankitalia. Ma si “tratta solo di motivi formali”, ha spiegato Letta:  “Come sempre abbiamo sostenuto la seconda rata dell’Imu non sarà pagata dalle famiglie e dai cittadini. Questo è il nostro impegno e sarà rispettato”.

Infine Letta ha annunciato che il cdm ha deciso di presentare un emendamento alla legge di stabilità che riguarda il “ripristino completo delle somme legate alla non autosufficienza” e fra queste quelle per i malati di Sla. Il premier ha detto di comprendere le proteste, ma ha precisato anche che era già previsto un “completamento del percorso”.

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