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“I mercati non sono stupidi”: Luca Ricolfi su “La Stampa”

di luiss_smorgana |19 Settembre 2011 20:26

Giulio Tremonti (foto Lapresse)

ROMA – Dalla prima pagina del quotidiano La Stampa Luca Ricolfi riconosce che in tema di manovra, “uditi i critici, era meno peggio il menu confezionato da Tremonti”. Oggetto della riflessione è la “cura” del governo con le varie proposte di correzione che arrivano da opposizione e maggioranza.

“I nostri politici pensano che i mercati siano stupidi? E che i cittadini siano completamente rassegnati a subire qualsiasi vessazione? Direi proprio di sì”, esordisce Ricolfi che fa marcia indietro sulle parole dure da lui stesso usate nei confronti della manovra presentata in due tranche, a luglio e a metà agosto dal ministro dell’Economia.

Stando a quanto scrive le “contro-proposte, o contro-manovre, sono infatti largamente peggiorative”: quelle del Pd sarebbero poco incisive e quelle della Lega Nord avrebbero uno scopo ben preciso. Ecco la logica snocciolata in tre punti da Ricolfi:

“Primo, impedire la distruzione di poltrone riservate ai politici locali: a ciò serve la rinuncia a sopprimere i Comuni sotto i 1000 abitanti, ma soprattutto la sostituzione della misura (semplice e immediatamente attuabile) della riduzione del numero di province, con la misura (complicatissima, e indefinitamente rinviabile) della loro soppressione totale mediante disegno di legge costituzionale. Secondo, impedire che i tagli alle risorse degli Enti locali costringano gli amministratori a spendere meno. È questo l’obiettivo principale cui sono volte proposte come l’aumento dell’Iva e la «patrimoniale contro gli evasori». Una proposta contro natura, se si pensa che la retorica della Lega è sempre stata: riduciamo gli sprechi, dando meno risorse agli amministratori inefficienti (per lo più concentrati al Sud, ma non solo). Terzo, lasciare intatto il nostro sistema pensionistico, tuttora ricco di privilegi (a partire da quello delle pensioni di anzianità), pur di non perdere consensi fra i propri elettori: una quota molto elevata dei pensionati è concentrata al Nord. Questo è il tipo di nobili istanze su cui i politici si azzanneranno in Parlamento nei prossimi giorni e settimane”.

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