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Manovra, Berlusconi vuole mettere la fiducia anche su questo testo. Il 7 luglio si comincia in Senato

di Alberto Francavilla |5 Luglio 2010 21:00

Il governo Berlusconi apporrà la fiducia anche sulla manovra. Il testo sarà discusso e votato a breve al Senato. In una nota diramata da Palazzo Chigi si legge che ”il Presidente del Consiglio dei Ministri, valutati i tempi per la conversione, considerando che il bene comune non è fatto dalla somma dei pur legittimi interessi particolari, sotto la sua responsabilità e nell’interesse del Paese, ha ritenuto di orientare il Governo verso la richiesta di fiducia al Parlamento”.

L’esame della manovra da parte dell’Aula del Senato comincerà mercoledì mattina (7 luglio), come ha confermato il relatore e presidente della Commissione Bilancio Antonio Azzollini, del Pdl. La decisione dello slittamento dell’arrivo in Aula della manovra, previsto originariamente per il pomeriggio del 6 luglio, dovrà comunque essere formalizzata dalla conferenza dei capigruppo.

Azzollini ha mantenuto invece il massimo riserbo per quanto riguarda l’eventuale ricorso alla fiducia: “Non ne ho la più pallida idea”. Il relatore del testo ha invece spiegato che “i lavori si stanno prolungando perché le questioni meritano approfondimento”.

Ironica la reazione dell’opposizione alla notizia della fiducia. Per il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro si tratta di una “non notizia”. Il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani quella della fiducia una mossa “da irresponsabili”.

Nel pomeriggio del 5 luglio Berlusconi ha incontrato Giulio Tremonti ad Arcore per discutere proprio della manovra: i due hanno analizzato i possibili correttivi al testo. Nella nota infatti si legge anche che ”il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi ed il Ministro Tremonti hanno preso atto del buon lavoro finora sviluppato in Parlamento ed hanno valutato tutti i miglioramenti proposti e realizzabili, fermo il vincolo dell’invarianza dei saldi”.

Il vertice Berlusconi-Tremonti doveva essere l’occasione per cercare di “limare” le distanze tra il governo e le Regioni, che da giorni si stanno lamentando per i troppi tagli che subiranno. E invece Vasco Errani (governatore dell’Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni) ha dichiarato che non è stato ancora fissato nessun incontro tra le due parti: “Chiederò a Emma di darmi una mano…”, ha detto sarcasticamente Errani facendo riferimento alla Marcegaglia. Il presidente di Confindustria aveva precedentemente affermato entusiasta che il governo aveva accolto tutte le richieste avanzate dalle imprese sulla manovra.

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