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Mps, Gabriello Mancini: “Nomine decise dai politici. Sia Pd che Pdl”

di Maria Elena Perrero |2 Agosto 2013 18:31

Gabriello Mancini (Foto Lapresse)

SIENA – Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini e Giuseppe Mussari sarebbero stati nominati alla guida della banca “dai maggiorenti della politica locale e regionale e condivisa dai vertici della politica nazionale”: lo ha detto lo stesso Mancini, presidente della Fondazione dell’istituto, interrogato il 24 luglio 2012 dai pm titolari dell’inchiesta sull’istituto di Rocca Salimbeni.

Mancini parla non solo del Pd, ma anche del Pdl

Scrive l’Ansa:

Per il via libera ad Andrea Pisaneschi quale espressione del Pdl nel Cda di Mps e di Carlo Querci come ”espressione dei soci privati”, Gianni Letta telefonò a Silvio Berlusconi e poi richiamò Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps, dicendogli che ”il presidente aveva dato il suo assenso”. Lo ha detto Mancini ai pm.

”La mia nomina, come quella dell’avvocato Mussari alla guida della banca, fu decisa dai maggiorenti della politica locale e regionale e condivisa dai vertici della politica nazionale”, ha detto Mancini.

Riporta l’Ansa:

Mancini spiega ai magistrati, a proposito della sua nomina, nel maggio 2006, alla presidenza dell’Ente, che il suo sponsor principale, Alberto Monaci (nel 2006 Margherita ora Pd), attuale presidente del Consiglio regionale della Toscana, gli riferì ”che era stato trovato un accordo con i Ds”.

Secondo quanto riferisce alle riunioni, ”a Siena, partecipavano l’onorevole Franco Ceccuzzi, il segretario provinciale della Margherita, Graziano Battisti, il sindaco e il presidente della Provincia di Siena”.

A Roma, poi, vi fu un’altra riunione ”con l’onorevole Francesco Rutelli, alla quale partecipai io e alla quale erano presenti l’onorevole Alberto Monaci, l’onorevole Antonello Giacomelli e Battisti”. Il via libera arrivò da Rutelli, al quale ”venne prospettato l’accordo raggiunto e lui diede il suo assenso”. Davanti ai pm Mancini spiega poi che ”l’onorevole Ceccuzzi mi riferì che anche per i Ds vi fu un assenso a livello nazionale” e che poi, lo stesso Mussari, ”mi confermò di avere il sostegno del partito a livello nazionale”.

 

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