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Pensioni trasporto, marittimi, attori, sportivi: sarà 1 o 2 anni dopo

di Alberto Francavilla |9 Settembre 2013 16:42

ROMA – Via libera del Cdm al “regolamento che armonizza i requisiti minimi di accesso al sistema pensionistico per alcune tipologie di lavoratori” (servizi di trasporto, spettacolo, marittimi, sportivi professionisti) inizialmente esclusi dall’applicazione della riforma Fornero. Lo rende noto Palazzo Chigi spiegando che “si prevede un limitato incremento dei requisiti anagrafici e contributivi, nella maggior parte dei casi di 1 o 2 anni“. Con risparmi “significativi” di circa 526 mln in dieci anni, da destinare “a interventi in materia previdenziale”.

“Sulla base del processo avviato dal Governo precedente, e di quanto previsto dalla legge di conversione del Decreto Salva Italia del dicembre 2011 – rende noto il comunicato di Palazzo Chigi – il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento che armonizza i requisiti minimi di accesso al sistema pensionistico per alcune tipologie di lavoratori per le quali la riforma del 2011 non aveva trovato immediata applicazione”.

“Il testo del regolamento, approvato dal Consiglio dei Ministri in via preliminare nell’ottobre del 2012, è stato sottoposto all’esame del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari – prosegue il comunicato – Queste ultime, esprimendo il proprio parere favorevole, nel giugno scorso, lo hanno condizionato allo stralcio dei 4 articoli inizialmente dedicati ai comparti della Difesa e della Sicurezza“.

“Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri prevede per i lavoratori dei settori interessati un limitato incremento dei requisiti anagrafici e contributivi – nella maggior parte dei casi di 1 o 2 anni – al fine di realizzare un sistema più coerente, armonico ed equo, proprio tenendo conto della specificità delle prestazioni lavorative svolte in questi settori. Infatti, anche dopo l’applicazione del decreto, queste categorie di lavoratori beneficeranno di requisiti di età e di contribuzione per il pensionamento significativamente inferiori a quelle tipiche della generalità dei lavoratori”.

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