Petrolio, impennata record per mancato accordo sui target di produzione dei paesi Opec+ si è già arrestata. Invertita la marcia dopo le fiammate dei giorni scorsi, spinti dal mancato accordo sui target di produzione dei paesi Opec+ e da una nuova incertezza per la variante Delta del virus, i prezzi del petrolio si fermano stamane praticamente sui valori della vigilia. Il Wti del Texas scende così ancora frazionalmente rispetto ai valori di ieri sera poco sopra i 72 dollari al barile a 72,02 (-0,2%) il Brent a 73,38 dollari (-0,07%)
L’indice Stoxx 600 cede lo 0,45%. In calo Parigi, Londra, Francoforte e Milano (-0,8%), Madrid (-0,6%). Ad appesantire i listini le banche (-2,2%) e l’energia (-1,5%). Migliorano l’andamento l’informatica e le utility (+0,5%) mentre la farmaceutica sale dello 0,6%.
A Piazza Affari ampliano il calo le banche con Banco Bpm (-2,9%), Bper (-2,5%), Unicredit (-2,6%), Intesa (-2,4%).
Scivolano Tim (-3%) e Tenaris (-4%).
Petrolio, sale ancora dopo Opec+: Brent a 77,35 dollari al barile
Il mancato accordo al vertice dei paesi dell’Opec+ sui target della produzione spingono i prezzo del greggio con il Brent che raggiunge ora quota 77,35 dollari al barile con un piccolo aumento ulteriore (0,25%) sui valori di ieri sera. Già ieri il greggio del mare del Nord aveva superato i 77 dollari ai massimi dal 2018. Sale nettamente il Wti che guadagna l’1,86% a 76,56 dollari al barile.