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Reddito di cittadinanza: lo Stato non potrà spiare le singole voci di spesa

di Dini Casali |26 Febbraio 2019 13:55

Reddito di cittadinanza: lo Stato non potrà spiare le singole voci di spesa

Reddito di cittadinanza: lo Stato non potrà spiare le singole voci di spesa

ROMA – Lo Stato non vedrà le singole spese effettuate grazie al reddito di cittadinanza. L’Aula del Senato ha approvato un emendamento del governo al decretone che recepisce le obiezioni del Garante che dovrà essere sentito dal ministero per la scrittura del decreto che disciplinerà il monitoraggio. La modifica prevede quindi che lo Stato possa monitorare “i soli importi complessivamente spesi e prelevati” dalla Carta Reddito di cittadinanza.

Si tratta di una modifica importante e che in qualche modo sterilizza i rischi di uno Stato etico occhiuto che controlla i tuoi soldi e decide come è morale spenderli o meno. Non un rischio peregrino, visto che proprio il capo politico Di Maio, all’inizio del complicato iter legislativo, si avventurava nel diffidare gli aspiranti percettori del sussidio dallo spenderli alla slot machine. Si avventurava – dicevamo – proprio per la delicatezza delle questioni privacy e diritto di ognuno a gestire la propria esistenza come meglio crede, giustamente tutelati dal Garante ma, soprattutto, dalla Costituzione.

Vediamo ora le altre novità apportate al decretone oltre all’obbligo di accettare una offerta di lavoro scatterà solo se il salario sarà di almeno 858 euro al mese. L’Aula del Senato ha confermato l’ok già arrivato dalla commissione Lavoro. Approvata dall’assemblea anche la modifica che prevede che i familiari di persone disabili siano tenuti ad accettare un’offerta di lavoro solo se entro i 100 chilometri dalla loro residenza. Per i genitori di figli minorenni, anche se separati, l’offerta di lavoro va accettata solo se entro i 250 chilometri dalla residenza, anche alla terza offerta. L’esonero in questo caso vale massimo per due anni di percezione del beneficio.

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