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Stop Imu 2013, Cig, decreto venerdì 17. Più annunci che risorse

di Warsamé Dini Casali |14 Maggio 2013 9:39

Enrico Letta

ROMA – Stop Imu 2013, Cig, decreto venerdì 17. Più annunci che risorse. Imu 2013 e Cig, il decreto del governo è slittato a venerdì prossimo: su sospensione della tassa sulla prima casa e rifinanziamento della cassa integrazione c’è accordo e garanzia di copertura finanziaria. Ma solo su questo e, in effetti, sulla sospensione dell’Imu a giugno anche per capannoni e attività produttive, sulla quale tutti concordano,  serve tempo, un supplemento di istruttoria da parte del ministro dell’Economia Saccomanni.

Per questo, in sede di annuncio, possono essere calendarizzati solo pochissimi provvedimenti e relegare il resto al tavolo delle buone intenzioni, come incentivi per i volenterosi che vogliano investire, il piano lavoro con l’obiettivo di assumere 100 mila giovani, il già programmato tagliando al governo fra 100 giorni dove verificare cose fatte e cose non fatte.

In linea di principio l’estensione dei benefici della sospensione Imu alle imprese è giudicata non rinviabile (lo sostiene anche il viceministro Baretta, Pd), realisticamente ha probabilità di essere contenuta nel decreto, ma fino a venerdì prossimo si dovrà lavorare alacremente di forbici e fantasia. Da una parte i Comuni, svantaggiati dal mancato gettito a giugno, vogliono essere rassicurati sulle compensazioni per redigere e programmare i bilanci.

Dall’altra, un decreto non sufficientemente chiaro sull’Imu, in attesa di una sua riforma complessiva, rischia di essere affossato in Parlamento: su modalità, tempi, entità del tributo è nebbia fitta, la stessa che impedisce ai partiti, per esempio, di descriverne i vantaggi al proprio elettorato. Per la Cig serve subito un miliardo per una platea di circa 500 mila persone e il rebus delle risorse è tutt’altro che risolto.

Mentre in Europa il ministro Saccomanni va rassicurando i partner che il governo italiano non devierà dalla linea del rigore sui conti, prega i suoi ministri colleghi ministri di non limitarsi a chiedere risorse  e indicare possibili risparmi per finanziare le proposte. Le buone notizie che vengono dalle aste e dal miglior accesso al debito (a tassi inferiori) così come la probabile uscita dalla procedura d’infrazione Ue per eccesso di deficit, non valgono per l’immediato presente: sono carte preziose, ma da giocarsi nel 2014.

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